PARTE I
LA PARTENZA e il PRIMO BUCOLICO MOMENTO
Ordunque, nel grande Giorno del Tacchino i vostri eroi optano per una "partenza intelligentemente pigra" verso destinazione praticamente ignota, si svegliano tardi, sciabattano, sbadigliano (entrambi) ruttano (io, sempre per il solito problema che chiamerei tamarro-stinale) in un beato clima da domenica mattina.
Dopo nemmeno 10 minuti però il Grinta viene preso da un raptus di iper-attivismo, inizia a cuocere patate (il rancio della sottoscritta in trasferta) lavare i torrioni di piatti che si stavano cementificando in cucina e, inarrestabile, intraprende persino un safari nell'armadio a caccia di calzini puliti e PURE appaiati.
(Poco dopo la sottoscritta viene strappata dal computer, dove lascia un post talmente pieno di errori che, quando lo rilegge al ritorno, si rende conto che la disgrafia galoppante la porterà, tra un paio di anni, a scrivere robe talmente illeggibili da sembrare direttive criptate della NASA)
Abbandonata la topaia la coppia parte per una due giorni di amore e natura.
Dopo la traumatica esperienza del bus cinese il dictat del Grinta è stato: "Si viaggia solo in treno".
Quindi la prima meta è la stazione Grand Central, che in un giorno normale appare così
Grande, spaziosa e luminosa.
Ma il giorno del Thanksgiving, quando tutta l'america di comune accordo decide di spostarsi da un punto non precisato verso un altro punto non precisato in nome di San Tacchino Martire, Grand Central, ovviamente, è cosà
Dopo una fila spaventosa ma ordinatissima noi e le nostre patate bollite siamo sul treno, destinazione Hyde Park.
Il viaggio in treno, se mai vi capitasse, è bellissimo, perchè la ferrovia costeggia il fiume Hudson per tutto il tempo... bisogna solo scegliere il finestrino giusto. Mentre dal nostro lato il panorama è sostanzialmente un lungo e poco emozionante muro di mattoni interrotto saltuariamente da un po' di sterpaglia (roba che a fissarlo per oltre 10 minuti ti prende un attacco epilettico), dall'altra parte scorrono le imponenti acque, si susseguono i boschi e la natura dà bella mostra di sè.
Tra l'altro, l'impianto luci quella giornata era favoloso:
Arriviamo al nostro nido d'ammore verso le 3 del pomeriggio, il nostro bed&breakfast in realtà è un motel, proprio come quelli che si vedono nei filmz, con l'assassino che ti sgozza nel sonno, la macchina dei cattivi che sfonda le finestre e ti salta sul letto, il vicino di stanza ubriaco che ti picchia... e ci piace un sacco!
Ora, stare in un motel senza avere una macchina è un pelino complicato.
(Prima di partire c'era stata in effetti una intensa discussione all'interno della coppia: Auto sì o auto no? Affittare una macchina o muoversi a piedi? Il movimento Auto-sì era costituito dal Grinta (che non ha la patente, non ha mai giudato e no, non sa davvero guidare, ma in compenso si addormenta non appena ingrani la terza) Il movimento auto-no era costituito dalla sottoscritta, che di guidare sola soletta mentre il Grinta russa al suo fianco tra le sconosciute vie ammericane non ne aveva nessuna voglia. A chiudere la disputa, la scoperta che tanto a Hyde Park non era possibile affittare una macchina, cosa che ha fatto gongolare la sottoscritta con buona pace per il Grinta).
Nel senso che attorno a te c'è solo questo:
Per miglia e miglia.
E allora tocca scarpinare, al fianco della strada, e andare a cercarsi un po' di natura.
Tra le tante passeggiate, la prima che la coppia decide di affrontare è alla volta della "Pietra del bardo".
Questo fa sì che, ad ogni ciottolo più grande un un pugno che compaia sul lato del sentiero, la sottoscritta non possa esimersi dal chiedere "é questa la pietra del signor bardo? E' questa la pietra del signor bardo? Ma 'sto bardo la sua pietra dove la tiene? Che io saprei dove mettergliela... ma quanto manca? Ma puf puf... devo bere-fare pipì, mangiare una galletta di riso-scattare una foto... aspettami!"
A tale potenza sfrangimarroni (a cui il Grinta risponde con aria di piccolo capetto boyscout) la sottoscritta sa però alternare anche lunghe falcate accompagnate da silenzi meditativi, durante i quali si incazza con il Grinta se fa frusc frusc con le foglie, perchè lei deve sentire i suoni del bosco, avvistare i passeri scopaioli e assaporare lo sciroppo acustico della natura.
Epperò. dopo tanto tempo in mezzo allo smog ed alla vita di città, l'idea di essere scappata via dal cemento dà una tale botta serotinica che, insomma, Alice è un po' su di giri e iper-cinetica...
In sostanza, se mai vi capiterà di vedere in mezzo ai boschi una coppia mal assortita in cui lui cammina molto mooolto avanti, a zigo zago, tentando di depistare la sua accompagnatrice:
e lei, nel misero tentativo di dialogare con i passeri e di entrare in sintonia con il mondo ornitologico emette strani suoni e saltella la danza del "Suvvia-passero-fatti-vedè"
Siamo noi.
Siamo inoffensivi.
Gettateci una patata bollita e lasciateci al nostro destino.
Ad un certo punto, nel mezzo di un prato, si intravedono due macchie marroni.
"Grinta, guarda! i vitelli!" esclamo io, futura piccola cieca di sorrento.
"Ma va là, quelli sono karibù" dice il figlio illegittimo di Alberto Angela.
Ora dite un po' voi:
E sì che io l'avevo detto, che rischiavamo di esser calpestati da una mandria di cerbiatti!
Alice divinatrice
Sunday, November 30, 2008
topaia, sweet topaia!
Siam tornati!
Allora, cari miei, vi siamo mancati?
Tranquilli, che adesso vi massacro con l'immancabile aneddotica, vi strazio di racconti e vi mitraglio di foto!
Ora però collasserò...
Alice felice, ma pisolatrice
Nel frattempo, a proposito di viaggi, godetevi questo, che è un classico!
Alice animatrice
Allora, cari miei, vi siamo mancati?
Tranquilli, che adesso vi massacro con l'immancabile aneddotica, vi strazio di racconti e vi mitraglio di foto!
Ora però collasserò...
Alice felice, ma pisolatrice
Nel frattempo, a proposito di viaggi, godetevi questo, che è un classico!
Alice animatrice
Thursday, November 27, 2008
Tra Rendimenti di Grazie e Venerdì Neri
Oggi qui è il Gran Giorno del Ringraziamento.
A memoria di quando arrivarono i pellegrini e offrirono un bel pranzo con tcchino agli indiani (o qualcosa del genere...)
Il Thanksgiving è il natale ammerikano.
Cade sempre di giovedì ed è la sacra festa della famiglia.
La sera prima l'intera popolazione si infila dentro un mezzo di trasporto (macchina, aereo, treno, autobus cinese, carretto trainato da muli) e attraversa stati e città per riunirsi con la famigliola attorno ad un tacchinazzo infarcito.
Ogni Thanksgiving la comunità dei tacchini piange.
Ma quello di cui volevo parlarvi non è il mondo del tacchino, ma il giorno dopo il Tanksgiving.
Il Black Friday.
Il giorvedì nero, che sembra ricordare un'epidemia di peste bubbonica, è il giorno dei grandi saldi.
Lo chiamano Black friday perchè nel libro contabile di un negozio le chiusure in attivo si scrivono in nero, quelle in perdita in rosso. E il Venerdì Nero tutti i negozi fanno un pacco di soldi.
E' l'inizio ufficiale delle spese natalizie.
Ma, per renderlo più divertente, una serie di negozi fanno "Offerte segrete speciali".
Cioè, tu sai che ci saranno dei ribassi anche del 50%, 80% ma non sai su cosa. Se vuoi partecipare, devi andare di persona.
Ed allora la gente, la sera del Thanksgiving, dopo aver mangiato il tacchino con la mamma, il papà e tutto il parentado, a mezzanotte spaccata saluta tutti, esce e si mette in fila davanti al negozio che gli interessa di più (a mezzanotte. Lo riscrivo, che magari vi è sfuggito, ecco).
Gli strategici hanno magari fatto un giro tra gli scaffali nei giorni precedenti, hanno trovato quello che vorrebbero e, per essere pure più precisi e organizzati, hanno chesto al commesso "Mi scusi, buon uomo, dove si troverà quell'oggetto il giorno del back friday?".
Perchè quando il negozio apre, un fiume di gente isterica e felice si riversa dentro e non guarda niente e nessuno: va dritta dritta verso l'oggetto che gli interessa!
Il posto più affascinante pare essere una rinomata boutique di vestiti da sposa, con abiti da migliaia di dollari che, per il balck friday, vengono mostruosamente scontati. Le future dolci sposine fanno la fila per tutta la notte, poi, quando alle 7 del mattino si aprono i portali del paradiso del toulle bianco, l'orda selvaggia di creature congelate e con le occhiaie da vampiro entra acchippando alla cieca qualsiasi straccio. Alcune battagliere stringono al petto 10-20 capi da sposa, con taglie e modelli a caso e che magari fanno pure schifo e non vorrebbero mai, manco per Halloween, ma non importa, perchè qui inizia la parte divertente. Una volta che gli scaffali sono stati saccheggiati inizia il baratto. Ciascuna con la sua montagna di vestiti e accessori, le sposine vanno in giro alla ricerca di quello che vorrebbero e tentano di ottenerlo attraverso una complessa catena di scambi che la confronto il bazar del cairo è una passeggiata.
Il Black friday deve essere una roba da Discovery Channel!
Comunque, mentre il resto dell'ammerika è in preda alla febbre da shopping, noi andiamo in messo al nulla, in un posto sperduto scelto però con un criterio estremamente rigoroso:
E' il paese con il bed&breackfast più economico della Valle dello Hudson.
Il posto si chiama Hyde Park.
...
Lo dico perchè almeno, nel caso non tornassimo, sapete dove mandare la guardia forestale a trovare i nostri resti (magari sgranocchiati da un orso bruno... o calpestati da un branco di cerbiatti...)
torneremo per sabato, voi fate i bravi, non sporcate e fate come se foste a casa vostra, eh!
Alice viaggiatrice
(il Grinta rompe, dobbiamo andare, perdiamo il treno, e io non ho tempo per controllare i soliti refusi da dislessica... se vi annoiate, potete sempre giocare alla settimana enigmistica trovano i 37 errori sparpaglieti nel post!)
A memoria di quando arrivarono i pellegrini e offrirono un bel pranzo con tcchino agli indiani (o qualcosa del genere...)
Il Thanksgiving è il natale ammerikano.
Cade sempre di giovedì ed è la sacra festa della famiglia.
La sera prima l'intera popolazione si infila dentro un mezzo di trasporto (macchina, aereo, treno, autobus cinese, carretto trainato da muli) e attraversa stati e città per riunirsi con la famigliola attorno ad un tacchinazzo infarcito.
Ogni Thanksgiving la comunità dei tacchini piange.
Ma quello di cui volevo parlarvi non è il mondo del tacchino, ma il giorno dopo il Tanksgiving.
Il Black Friday.
Il giorvedì nero, che sembra ricordare un'epidemia di peste bubbonica, è il giorno dei grandi saldi.
Lo chiamano Black friday perchè nel libro contabile di un negozio le chiusure in attivo si scrivono in nero, quelle in perdita in rosso. E il Venerdì Nero tutti i negozi fanno un pacco di soldi.
E' l'inizio ufficiale delle spese natalizie.
Ma, per renderlo più divertente, una serie di negozi fanno "Offerte segrete speciali".
Cioè, tu sai che ci saranno dei ribassi anche del 50%, 80% ma non sai su cosa. Se vuoi partecipare, devi andare di persona.
Ed allora la gente, la sera del Thanksgiving, dopo aver mangiato il tacchino con la mamma, il papà e tutto il parentado, a mezzanotte spaccata saluta tutti, esce e si mette in fila davanti al negozio che gli interessa di più (a mezzanotte. Lo riscrivo, che magari vi è sfuggito, ecco).
Gli strategici hanno magari fatto un giro tra gli scaffali nei giorni precedenti, hanno trovato quello che vorrebbero e, per essere pure più precisi e organizzati, hanno chesto al commesso "Mi scusi, buon uomo, dove si troverà quell'oggetto il giorno del back friday?".
Perchè quando il negozio apre, un fiume di gente isterica e felice si riversa dentro e non guarda niente e nessuno: va dritta dritta verso l'oggetto che gli interessa!
Il posto più affascinante pare essere una rinomata boutique di vestiti da sposa, con abiti da migliaia di dollari che, per il balck friday, vengono mostruosamente scontati. Le future dolci sposine fanno la fila per tutta la notte, poi, quando alle 7 del mattino si aprono i portali del paradiso del toulle bianco, l'orda selvaggia di creature congelate e con le occhiaie da vampiro entra acchippando alla cieca qualsiasi straccio. Alcune battagliere stringono al petto 10-20 capi da sposa, con taglie e modelli a caso e che magari fanno pure schifo e non vorrebbero mai, manco per Halloween, ma non importa, perchè qui inizia la parte divertente. Una volta che gli scaffali sono stati saccheggiati inizia il baratto. Ciascuna con la sua montagna di vestiti e accessori, le sposine vanno in giro alla ricerca di quello che vorrebbero e tentano di ottenerlo attraverso una complessa catena di scambi che la confronto il bazar del cairo è una passeggiata.
Il Black friday deve essere una roba da Discovery Channel!
Comunque, mentre il resto dell'ammerika è in preda alla febbre da shopping, noi andiamo in messo al nulla, in un posto sperduto scelto però con un criterio estremamente rigoroso:
E' il paese con il bed&breackfast più economico della Valle dello Hudson.
Il posto si chiama Hyde Park.
...
Lo dico perchè almeno, nel caso non tornassimo, sapete dove mandare la guardia forestale a trovare i nostri resti (magari sgranocchiati da un orso bruno... o calpestati da un branco di cerbiatti...)
torneremo per sabato, voi fate i bravi, non sporcate e fate come se foste a casa vostra, eh!
Alice viaggiatrice
(il Grinta rompe, dobbiamo andare, perdiamo il treno, e io non ho tempo per controllare i soliti refusi da dislessica... se vi annoiate, potete sempre giocare alla settimana enigmistica trovano i 37 errori sparpaglieti nel post!)
Wednesday, November 26, 2008
... rapido aggiornamento dagli studi di Una Supplì al Sole
Andai.
Conquistai.
Vinsi.
Ma non tutto.
Nel senso che il mio splendido favoloso sublime discorso è stato accolto da una Sovraeccitata a testa china e con uno sguardo tipo questo:
Il che, insomma, mi ha tolto un po' del divertimento, ecco.
Che io volevo il sangue, la guerra aperta, i tomi della Fallaci che saettavano come molotov incendiarie da una parte all'altra della Supplì (appicciàti magari dalla sottoscritta), già mi pregustavo barricate di cd, lanci di dizionari d'assalto... lo sbarco di Norimberga nel mondo librario, volevo!
E invece, più che andare a infilzare il nemico con la baionetta, mi sono ritrovata a sparare sulla croce rossa.
Intendiamoci, visto che la croce rossa in questione non aveva mai fatto una mazza il mio senso di colpa era pari, come direbbe il Grinta, a un epsilon. Tralaltro (tuttoattaccato) uno dei più piccoli tra i piccoli.
Insomma, alla fine le ho pure buttato lì un: "guarda, se te cambi atteggiamento, ti dai una svegliata la pianti di di straziare me, la Patti e i clienti e inizi a darti da fare... per me puoi pure restare, poi vedi tu"
(testuale?: "Look, Sovraeccitata, If you change your attitude, if you start working with us instead of use your cell phone, disappear in the basement, do your homework, (ditina che scattano una per volta) if you try to by kind and polite with the customer, if you stop stressing me, Patti and the customers with Italian questions, well! For me you can stay! (Sorriso finale)"
"Ok"
Disse il cocker.
(non è chiaro se con codesto ok intendesse "Va bene, resto e cambio" o "va bene, brutta stronza che mi martiri deliberatamente, ho capito"... lo scopriremo solo vivendo, credo)
Va detto eh, durante la giornata non ha più usato il suo telefonino, non ha più stracciato i marroni e, su esplicita richiesta, ha pure dato una mano in spostamenti di libri vari...
Poi, il fatto che abbia trascorso il resto della giornata appoggiata alla cassa, ingobbita e con una faccia da Mary Sorrowful è un altro discorso...
Credo che, se la nostra piccola icona martire deciderà di restare, ci vorrà un ulteriore splendido favoloso sublime giretto nel montacarichi.
Ah, dimenticavo! Donna Manager è ancora latitante!
La Farnesina sta cercando di ricostruire i suoi ultimi spostamenti, e nel frattempo pare che qualcuno della Supplì abbia tentato un contatto telefonico... la scomparsa ha dichiarato laconicamente "Io questa settimana non vengo. La prossima settimana? Ci penserò. Click"
credo che una Supplì al Sole andrà avanti ancora a lungo...
Alice spettatrice
Conquistai.
Vinsi.
Ma non tutto.
Nel senso che il mio splendido favoloso sublime discorso è stato accolto da una Sovraeccitata a testa china e con uno sguardo tipo questo:
Il che, insomma, mi ha tolto un po' del divertimento, ecco.
Che io volevo il sangue, la guerra aperta, i tomi della Fallaci che saettavano come molotov incendiarie da una parte all'altra della Supplì (appicciàti magari dalla sottoscritta), già mi pregustavo barricate di cd, lanci di dizionari d'assalto... lo sbarco di Norimberga nel mondo librario, volevo!
E invece, più che andare a infilzare il nemico con la baionetta, mi sono ritrovata a sparare sulla croce rossa.
Intendiamoci, visto che la croce rossa in questione non aveva mai fatto una mazza il mio senso di colpa era pari, come direbbe il Grinta, a un epsilon. Tralaltro (tuttoattaccato) uno dei più piccoli tra i piccoli.
Insomma, alla fine le ho pure buttato lì un: "guarda, se te cambi atteggiamento, ti dai una svegliata la pianti di di straziare me, la Patti e i clienti e inizi a darti da fare... per me puoi pure restare, poi vedi tu"
(testuale?: "Look, Sovraeccitata, If you change your attitude, if you start working with us instead of use your cell phone, disappear in the basement, do your homework, (ditina che scattano una per volta) if you try to by kind and polite with the customer, if you stop stressing me, Patti and the customers with Italian questions, well! For me you can stay! (Sorriso finale)"
"Ok"
Disse il cocker.
(non è chiaro se con codesto ok intendesse "Va bene, resto e cambio" o "va bene, brutta stronza che mi martiri deliberatamente, ho capito"... lo scopriremo solo vivendo, credo)
Va detto eh, durante la giornata non ha più usato il suo telefonino, non ha più stracciato i marroni e, su esplicita richiesta, ha pure dato una mano in spostamenti di libri vari...
Poi, il fatto che abbia trascorso il resto della giornata appoggiata alla cassa, ingobbita e con una faccia da Mary Sorrowful è un altro discorso...
Credo che, se la nostra piccola icona martire deciderà di restare, ci vorrà un ulteriore splendido favoloso sublime giretto nel montacarichi.
Ah, dimenticavo! Donna Manager è ancora latitante!
La Farnesina sta cercando di ricostruire i suoi ultimi spostamenti, e nel frattempo pare che qualcuno della Supplì abbia tentato un contatto telefonico... la scomparsa ha dichiarato laconicamente "Io questa settimana non vengo. La prossima settimana? Ci penserò. Click"
credo che una Supplì al Sole andrà avanti ancora a lungo...
Alice spettatrice
Tuesday, November 25, 2008
Una Supplì al Sole!
Marò che bello!
Che donna fortunata che sono!
la Supplì è diventata una telenovela brasiliana!
Io mi sono persa la puntata migliore che ieri non lavoravo e purtroppo ho dovuto accontentarmi di un breve riassunto... ma domani, gente sarò sul palcoscenico con una parte da co-protagonista!!
Ma prima vi fò il riassunto, roba per stomaci forti, che qui si prende la pillola rossa e si va nel surreale...
Ed ecco a voi:
Una supplì al Sole. Puntata 1. Lunedì, interno Supplì.
Lunedì Donna Manager va a cacci di Sovraeccitata su al terzo piano e le fa la ramanzina:
"Guarda, io ti avrei licenziata fin dal primo giorno... comunque, te ieri non sei venuta e non lo hai detto a nessuno, non è così che ci si comporta, non è serio, non è professionale..."
Sovraeccitata, che ci impiega pochissimo per dare fuoco alle polveri, si arrotola le maniche e, in maniera imprevedibile, e abbastanza kamiskaze style passa al contrattacco:
"Ma te che vuoi da me? Mi controlli sempre, mi stai sempre addosso, che problemi hai, bbella?!"
Donna Manager strabuzza lgi occhi, che una reazione del genere non se l'aspettava:
"Il mio problema è che tu, da quando sei arrivata, hai saltato almeno 3 volte..."
"Credi che non avessi una vita, prima di iniziare questo lavoro? Io studio, io mi faccio una cultura!"
"Io credo che tu sia molto maleducata"
"Io sono stufa di stare qui e non essere apprezzata! Io alla Barns&Noble lavoravo come manager!"
"Tu qui mi sa che proprio non ci lavori!"
E con questa frase Donna manager lascia impettita il terzo piano ha un principio di ulcera che ha visto la luce proprio durante la discusisone con Sovraeccitata e, ancora con gli sbuffi di fumo al naso corre da Super Manager Gayz, direttamente ai vertici dell'organigramma, dichiarando: "Adesso tu vai su e la licenzi!"
Super manager Gayz però è offeso, perchè Donna Manager ha rimbrottato il suo cocco gay giusto pochi giorni fa (Ballerino Gayo faceva il furbetto e timbrava il cartellino un po' alla cazzo per far risultare il numero minimo di ore lavorative...) dicevo, Super Manager Gayz, con sguardo freddo e distaccato, decide che adesso a Donna Manager la fa un po' rosicare e dice "No. Io non la licenzio".
TA TA TAA TAAAA
Ecco che arriva la prima scena di Pahtos!!
Donna Manager a quel punto vacilla. Si sente probabilmente sola e smarrita contro un destino crudele. Sull'orlo di una crisi isterica scoppia a piangere, si butta dentro il suo cappotto e... scappa via.
Donna manager lascia la Supplì alle ore 12.30 del lunedì, da allora non si hanno più sue notizie... tornerà?!
Nel frattempo Sovraeccitata, ancora in ebollizione, chiede un colloquio con Super Manager Gayo.
Seconda scena di Pathos!
Siete pronti?!
Come Super Manager Gayo compare al terzo piano Sovraeccitata scoppia in lacrime, e singhiozza: "Basta! Quella donna è pazza! Ce l'ha con me! Io ero così contenta di lavorare qui... ti ricordi come ero contenta dopo il colloquio, caro manager?"
"Calmati, Sovraeccitata, calmati, vedrai che risolveremo tutto"
"No, no... io non ci lavoro più qui con quella indemoniata che mi tortura! Sono stanca di non essere apprezzata! Io alla Barns&Noble lavoravo come manager!"
"Sovraeccitata, guarda, calmati e riparliamone tra una settimana, ok?"
"Va bene, Super Manager, ma solo perchè me lo dici tu", dice docile la nostra eroina!!
Una supplì al Sole. Puntata 2. Martedì, interno Supplì.
Ricevo l'affascinante riassunto della puntata precedente, ed all'improvviso vedo la luce e capisco cosa devo fare!
Incrocio Super Manager gayo e chiedo pure io un colloquio.
Lo vedo sbiancare (Oddio, un'altra donna insterica in piena sindrome pre-mestruale noo!! Altri pianti moccolosi e urla di dolore noo!) ma dice sì.
Io, in versione candida psicoterapista, sorrido e, con dolcezza e premura, esordisco: "Guarda, ho saputo che ieri è stata una giornata intensa per Sovraeccitata"
"Decisamente sì" commenta Super M.G. con una sguardo smarrito. E quasi mi fa tenerezza, il perfido Checcone...
"Bene, caro Super M.G., volevo parlarti proprio di lei... devo dirti che stiamo riscontrando un po' di problemi a lavorare con Sovreccitata, vedi, se non ti spiace ti illustro la situazione: (e ciuff ciuff ciuff... parto in modalità trenino) dunque, Si addormenta al lavoro Arriva tardi Scompare e non si sa dove si imboschi (probabilmente ha il mantello dell'invisibilità) Passa il tempo attaccata al telefonino Ha confuso questo posto con un corso di italiano e importuna noi e i clienti perchè vuole a tutti i costi parlare la lingua dantesca Non riordina i libri, non fa i ricarichi, non prende il telefono, non ha mai guardato cosa ci sta dentro agli scaffali Alle volte è scorbutica con i clienti, non si prende la briga di controllare nel computer la presenza o meno di un libro perchè è troppa fatica Ieri ad una signora che cercava la Divina Commedia (che ne abbiamo 3 edizioni diverse, ne abbiamo) ha detto di andare a vedere su amazon.com E' lunatica e particolarmente volubile.
Oh, ma detto questo, caro Super M.G. è una gran cara ragazza, e se tu sei daccordo, io domani vorrei parlarle, per vedere se è possibile trovare una soluzione... ti spiace se le parlo? Ho la tua benedizione?"
Super Manager , con gli occhi fuori dalle orbite, scuote la testa e ripete tra sè "Si addormenta? Parla al telefonino? Amaaazon.coom??"... poi riacquista il controllo di sè e mi dice "Ma cosa consigli? La licenziamo o la teniamo?" diplomatica come una svizzera sorrido e sospiro,
"Guarda, caro Super M.G. io direi che le parlo, e poi decide lei... se è disposta a cambiare atteggiamento noi la teniamo volentieri, anche perchè si avvicina Natale, e a Natale pure una scimmia capace di fare i pacchetti si rivela una risorsa preziosa... sennò vedremo" (Dio! Alle volte sono così saggia e diaboloca da farmi paura!)
"Certo certo, vuoi che ci sia anche io? Te la senti di parlare la sola?" esclama Super M.G. Premuroso e felice, che così non gli tocca affrontare la pazza un'altra volta...
"Cocco, io solo questo aspettavo!"
UAH HA HA HAAAA
Domani, alle ore 11.00, andrà in scena la nuova puntata, quella in cui io prendo Sovraeccitata e sturo il mio Pomo di Adamo, con tanto di benedizione dall'alto!!
Non è bellissimo?!
Già godo come un riccio.
Alice scalpitatrice
Che donna fortunata che sono!
la Supplì è diventata una telenovela brasiliana!
Io mi sono persa la puntata migliore che ieri non lavoravo e purtroppo ho dovuto accontentarmi di un breve riassunto... ma domani, gente sarò sul palcoscenico con una parte da co-protagonista!!
Ma prima vi fò il riassunto, roba per stomaci forti, che qui si prende la pillola rossa e si va nel surreale...
Ed ecco a voi:
Una supplì al Sole. Puntata 1. Lunedì, interno Supplì.
Lunedì Donna Manager va a cacci di Sovraeccitata su al terzo piano e le fa la ramanzina:
"Guarda, io ti avrei licenziata fin dal primo giorno... comunque, te ieri non sei venuta e non lo hai detto a nessuno, non è così che ci si comporta, non è serio, non è professionale..."
Sovraeccitata, che ci impiega pochissimo per dare fuoco alle polveri, si arrotola le maniche e, in maniera imprevedibile, e abbastanza kamiskaze style passa al contrattacco:
"Ma te che vuoi da me? Mi controlli sempre, mi stai sempre addosso, che problemi hai, bbella?!"
Donna Manager strabuzza lgi occhi, che una reazione del genere non se l'aspettava:
"Il mio problema è che tu, da quando sei arrivata, hai saltato almeno 3 volte..."
"Credi che non avessi una vita, prima di iniziare questo lavoro? Io studio, io mi faccio una cultura!"
"Io credo che tu sia molto maleducata"
"Io sono stufa di stare qui e non essere apprezzata! Io alla Barns&Noble lavoravo come manager!"
"Tu qui mi sa che proprio non ci lavori!"
E con questa frase Donna manager lascia impettita il terzo piano ha un principio di ulcera che ha visto la luce proprio durante la discusisone con Sovraeccitata e, ancora con gli sbuffi di fumo al naso corre da Super Manager Gayz, direttamente ai vertici dell'organigramma, dichiarando: "Adesso tu vai su e la licenzi!"
Super manager Gayz però è offeso, perchè Donna Manager ha rimbrottato il suo cocco gay giusto pochi giorni fa (Ballerino Gayo faceva il furbetto e timbrava il cartellino un po' alla cazzo per far risultare il numero minimo di ore lavorative...) dicevo, Super Manager Gayz, con sguardo freddo e distaccato, decide che adesso a Donna Manager la fa un po' rosicare e dice "No. Io non la licenzio".
TA TA TAA TAAAA
Ecco che arriva la prima scena di Pahtos!!
Donna Manager a quel punto vacilla. Si sente probabilmente sola e smarrita contro un destino crudele. Sull'orlo di una crisi isterica scoppia a piangere, si butta dentro il suo cappotto e... scappa via.
Donna manager lascia la Supplì alle ore 12.30 del lunedì, da allora non si hanno più sue notizie... tornerà?!
Nel frattempo Sovraeccitata, ancora in ebollizione, chiede un colloquio con Super Manager Gayo.
Seconda scena di Pathos!
Siete pronti?!
Come Super Manager Gayo compare al terzo piano Sovraeccitata scoppia in lacrime, e singhiozza: "Basta! Quella donna è pazza! Ce l'ha con me! Io ero così contenta di lavorare qui... ti ricordi come ero contenta dopo il colloquio, caro manager?"
"Calmati, Sovraeccitata, calmati, vedrai che risolveremo tutto"
"No, no... io non ci lavoro più qui con quella indemoniata che mi tortura! Sono stanca di non essere apprezzata! Io alla Barns&Noble lavoravo come manager!"
"Sovraeccitata, guarda, calmati e riparliamone tra una settimana, ok?"
"Va bene, Super Manager, ma solo perchè me lo dici tu", dice docile la nostra eroina!!
Una supplì al Sole. Puntata 2. Martedì, interno Supplì.
Ricevo l'affascinante riassunto della puntata precedente, ed all'improvviso vedo la luce e capisco cosa devo fare!
Incrocio Super Manager gayo e chiedo pure io un colloquio.
Lo vedo sbiancare (Oddio, un'altra donna insterica in piena sindrome pre-mestruale noo!! Altri pianti moccolosi e urla di dolore noo!) ma dice sì.
Io, in versione candida psicoterapista, sorrido e, con dolcezza e premura, esordisco: "Guarda, ho saputo che ieri è stata una giornata intensa per Sovraeccitata"
"Decisamente sì" commenta Super M.G. con una sguardo smarrito. E quasi mi fa tenerezza, il perfido Checcone...
"Bene, caro Super M.G., volevo parlarti proprio di lei... devo dirti che stiamo riscontrando un po' di problemi a lavorare con Sovreccitata, vedi, se non ti spiace ti illustro la situazione: (e ciuff ciuff ciuff... parto in modalità trenino) dunque, Si addormenta al lavoro Arriva tardi Scompare e non si sa dove si imboschi (probabilmente ha il mantello dell'invisibilità) Passa il tempo attaccata al telefonino Ha confuso questo posto con un corso di italiano e importuna noi e i clienti perchè vuole a tutti i costi parlare la lingua dantesca Non riordina i libri, non fa i ricarichi, non prende il telefono, non ha mai guardato cosa ci sta dentro agli scaffali Alle volte è scorbutica con i clienti, non si prende la briga di controllare nel computer la presenza o meno di un libro perchè è troppa fatica Ieri ad una signora che cercava la Divina Commedia (che ne abbiamo 3 edizioni diverse, ne abbiamo) ha detto di andare a vedere su amazon.com E' lunatica e particolarmente volubile.
Oh, ma detto questo, caro Super M.G. è una gran cara ragazza, e se tu sei daccordo, io domani vorrei parlarle, per vedere se è possibile trovare una soluzione... ti spiace se le parlo? Ho la tua benedizione?"
Super Manager , con gli occhi fuori dalle orbite, scuote la testa e ripete tra sè "Si addormenta? Parla al telefonino? Amaaazon.coom??"... poi riacquista il controllo di sè e mi dice "Ma cosa consigli? La licenziamo o la teniamo?" diplomatica come una svizzera sorrido e sospiro,
"Guarda, caro Super M.G. io direi che le parlo, e poi decide lei... se è disposta a cambiare atteggiamento noi la teniamo volentieri, anche perchè si avvicina Natale, e a Natale pure una scimmia capace di fare i pacchetti si rivela una risorsa preziosa... sennò vedremo" (Dio! Alle volte sono così saggia e diaboloca da farmi paura!)
"Certo certo, vuoi che ci sia anche io? Te la senti di parlare la sola?" esclama Super M.G. Premuroso e felice, che così non gli tocca affrontare la pazza un'altra volta...
"Cocco, io solo questo aspettavo!"
UAH HA HA HAAAA
Domani, alle ore 11.00, andrà in scena la nuova puntata, quella in cui io prendo Sovraeccitata e sturo il mio Pomo di Adamo, con tanto di benedizione dall'alto!!
Non è bellissimo?!
Già godo come un riccio.
Alice scalpitatrice
Monday, November 24, 2008
... non è ancora finita!
E ti svegli alla mattina e ti prepari tutto il bel discorsetto da fare a Sovraeccitata.
(che ovviamente, alla diplomazia ho preferito il sangue e non ho potuto resistere: ho scelto la 1!)
E mentre sei sulla metropolitana lo ripassi mentalmente, e pensi a cosa dire prima e cosa dire dopo, ti fai la scaletta come per i temini delle medie, e ti immagini l'intonazione da avere e le pause da dosare, e non te ne accorgi ma fai pure le smorfie come se già ce l'avessi lì davanti , e con amorevole cura peschi le parole migliori e ti prepari ai vari scenari possibili , che le reazioni del tuo interlocutore, codesta creatura bipolare grattugia-marroni, sono come le cacche di piccione, imprevedibili e inarrestabili .
E arrivi alla Supplì carica come una molla, ti senti come Obama due minuti prima del suo discorso presidenziale, Yes I can, Obi, I can too ... sei pronta a espettorare tutto il tuo discorsetto, in maniera civile ma tagliente, cattiva ma coerente, decorato con eloquenti gesti italici e magari anche un paio di colorite espressioni dialettali, che in fondo pure quello e patrimonio culturale, boia faùs.
Ed arrivi al terzo piano e, al posto di Sovraeccitata, trovi un bigliettino con su scritto (testuale):
"Cara Alice,
mi sei mancata tanto tanto,
:(
Scusa che non ci sono oggi, chè domenica, ma
devo andare a un medical appointment e oggi è il sola giornata che potevo.
Se finisce presto credo che io faccio pari e patta e forse torno.
Buona domenica,
bacini bacini,
A presto,
Sovraeccitata"
Seguono uno smail sornione e una serie imprecisata di crocette e cuoricini.
...
...
...
NOOOOOOO!!!
E io, per tutta la giornata, sono rimasta con incastrato tra le corde vocali il mio splendido, favoloso, sublime discorso. Mi ha gonfiato il gargarozzo come un pomo di Adamo.
L'idea che sta qui mi sia sfuggita dalle grinfie, mi fa planare in avvitamento gli zibedei.
Alice frustrat-rice
P.s. E no, probabilmente non avrò un'altra opportunità per fare questo splendido, favoloso sublime discorso, perchè la microcefala, con domenica, ha tirato pacco per la terza volta.
Cioè, ha lasciato il biglietto d'ammore per me, su un post-it al terzo piano, ma non ha pensato di avvisare, chessò, un manager o un responsabile del personale, e così mi sa che me la licenziano prima che io possa sturare la trachea e dare via libera alla mia splendida, favolosa e sublima filippica.
Domani saprò il destino di Sovraeccitata.
E qualora davvero l'avessero bruciacchiata via (fired) non so se godere, visto che me ne libero senza manco muovere un dito, o rammaricarmi, che un monologo così bello come quello che mi ero preparata... puff! In fumo! Una tragedia. Dio mio. Una perdita inestimabile per il mondo della dialettica!
Alice tentennatrice
P.s ... Oh, ma secondo voi, che avrà voluto dire con pari e patta?? Bah...
(che ovviamente, alla diplomazia ho preferito il sangue e non ho potuto resistere: ho scelto la 1!)
E mentre sei sulla metropolitana lo ripassi mentalmente, e pensi a cosa dire prima e cosa dire dopo, ti fai la scaletta come per i temini delle medie, e ti immagini l'intonazione da avere e le pause da dosare, e non te ne accorgi ma fai pure le smorfie come se già ce l'avessi lì davanti , e con amorevole cura peschi le parole migliori e ti prepari ai vari scenari possibili , che le reazioni del tuo interlocutore, codesta creatura bipolare grattugia-marroni, sono come le cacche di piccione, imprevedibili e inarrestabili .
E arrivi alla Supplì carica come una molla, ti senti come Obama due minuti prima del suo discorso presidenziale, Yes I can, Obi, I can too ... sei pronta a espettorare tutto il tuo discorsetto, in maniera civile ma tagliente, cattiva ma coerente, decorato con eloquenti gesti italici e magari anche un paio di colorite espressioni dialettali, che in fondo pure quello e patrimonio culturale, boia faùs.
Ed arrivi al terzo piano e, al posto di Sovraeccitata, trovi un bigliettino con su scritto (testuale):
"Cara Alice,
mi sei mancata tanto tanto,
:(
Scusa che non ci sono oggi, chè domenica, ma
devo andare a un medical appointment e oggi è il sola giornata che potevo.
Se finisce presto credo che io faccio pari e patta e forse torno.
Buona domenica,
bacini bacini,
A presto,
Sovraeccitata"
Seguono uno smail sornione e una serie imprecisata di crocette e cuoricini.
...
...
...
NOOOOOOO!!!
E io, per tutta la giornata, sono rimasta con incastrato tra le corde vocali il mio splendido, favoloso, sublime discorso. Mi ha gonfiato il gargarozzo come un pomo di Adamo.
L'idea che sta qui mi sia sfuggita dalle grinfie, mi fa planare in avvitamento gli zibedei.
Alice frustrat-rice
P.s. E no, probabilmente non avrò un'altra opportunità per fare questo splendido, favoloso sublime discorso, perchè la microcefala, con domenica, ha tirato pacco per la terza volta.
Cioè, ha lasciato il biglietto d'ammore per me, su un post-it al terzo piano, ma non ha pensato di avvisare, chessò, un manager o un responsabile del personale, e così mi sa che me la licenziano prima che io possa sturare la trachea e dare via libera alla mia splendida, favolosa e sublima filippica.
Domani saprò il destino di Sovraeccitata.
E qualora davvero l'avessero bruciacchiata via (fired) non so se godere, visto che me ne libero senza manco muovere un dito, o rammaricarmi, che un monologo così bello come quello che mi ero preparata... puff! In fumo! Una tragedia. Dio mio. Una perdita inestimabile per il mondo della dialettica!
Alice tentennatrice
P.s ... Oh, ma secondo voi, che avrà voluto dire con pari e patta?? Bah...
Saturday, November 22, 2008
Sopraffatta da Sovraeccitata
Aggiornamento anche dagli scaffali della Supplì:
La povera Sovraeccitata, in circa 2 settimane di lavoro ha:
Accumulato 8 ore di ritardo: "stavo male, ho perso il computer, non ho dormito, non trovavo un paio di pantaloni puliti" (?!...).
Confuso i suoi giorni di ferie e tirato pacco un venerdì perchè credeva che fosse giovedì (giorno in cui ha lezione all'università).
Litigato con Ballerino Gayo, innervosito il Super Manager Gayo e isterizzato Donna manager.
Scagazzato un paio di clienti che hanno riportato le loro lamentele ad un manager del primo piano (perchè a lei piacciono solo quelli che parlano italiano, gli inglesi li scagazza!)
Incasinato le chiusure di cassa 3 volte ("Ah, si, ora che ci penso avevo sbagliato uno scontrino... e l'ho buttato! Dovevo tenerlo?!").
Realizzato un numero imprecisato di fuitine ("dov e' Sovraeccitata?" "No so.. pensavo fosse con te.." "No, io credevo fosse da te..." "...") con destinazione manco il break-room schifoso con il caffe' marcio ma la caffetteria accanto!
Impiegato l'80% del suo tempo lavorativo smanettando con il blue berry (o black barry? Non ricordo mai quale e' il lampone e quale il telefono...), leggendo la Pimpa e/o importunando la sottoscritta.
Sovraeccitata fondalmentalmente è una Sovra-menesbatto.
Aggravata però da:
un senso di onnipotenza quasi sconcertante("io dormo solo 4 ore, mangio ogni 14 e posso leggere 4 libri al giorno!"),
una sicurezza di sè intollerabile e impermeabile a qualunque spiegazione ("Ah, sisisì, lo so già, l'ho già visto, fatto, letto..." Il tutto per poi chiamarti ogni 3 minuti per chiederti "dov'è? Come si fa? Cosa dice?")
Un disprezzo a volte imbarazzante verso gli Altri ("tutti ignoranti questi americani! Speravo che qui alla Supplì un po' meno, ma vedo che anche qua è pieno di colleghi stupidi...")
Un'inossidabile fiducia nel suo radioso futuro (legge non mi piace, ma pensavo di studiare legge perchè così poi è più facile entrare nell'ONU e trasferirsi in Italia...")
Elementi che rendono la sua vicinanza e la sua dialettica piacevole come centinaia di unghie che ringhiano sulla lavagna.
Ora, mi si prospettano due strade:
La prima, la modalità italiana, prevede che io domenica (se si ricorda che la domenica è il giorno in cui smanetta sul suo cazzo di telefono dalla supplì e non dall'università) la prendo, la siedo su qualcosa di duro (per evitare che si addormenti) le tappo la bocca con la spugnetta, quella umida che si usa per contare i soldi (per evitare che mi stordisca) e, con tono pacato e materno, le spiego per filo e per segno cosa non deve più azzardarsi a fare se non vuole essere murata viva dentro il montacarichi.
La seconda, modalità ammerikana, prevede che io lunedì vada dal super manager gayo a fare rapporto (che è un modo carino per dire "fare la spia") spiegando con tono pacato e materno cosa Sovraeccitata non deve più azzardarsi a fare altrimenti la murerò viva dentro il montacarichi.
Ah, che sbadata! Terza opzione:
La via del martirio volontario.
Sono indecisa tra la 1 e la 3.
Alice tentennatrice
La povera Sovraeccitata, in circa 2 settimane di lavoro ha:
Accumulato 8 ore di ritardo: "stavo male, ho perso il computer, non ho dormito, non trovavo un paio di pantaloni puliti" (?!...).
Confuso i suoi giorni di ferie e tirato pacco un venerdì perchè credeva che fosse giovedì (giorno in cui ha lezione all'università).
Litigato con Ballerino Gayo, innervosito il Super Manager Gayo e isterizzato Donna manager.
Scagazzato un paio di clienti che hanno riportato le loro lamentele ad un manager del primo piano (perchè a lei piacciono solo quelli che parlano italiano, gli inglesi li scagazza!)
Incasinato le chiusure di cassa 3 volte ("Ah, si, ora che ci penso avevo sbagliato uno scontrino... e l'ho buttato! Dovevo tenerlo?!").
Realizzato un numero imprecisato di fuitine ("dov e' Sovraeccitata?" "No so.. pensavo fosse con te.." "No, io credevo fosse da te..." "...") con destinazione manco il break-room schifoso con il caffe' marcio ma la caffetteria accanto!
Impiegato l'80% del suo tempo lavorativo smanettando con il blue berry (o black barry? Non ricordo mai quale e' il lampone e quale il telefono...), leggendo la Pimpa e/o importunando la sottoscritta.
Sovraeccitata fondalmentalmente è una Sovra-menesbatto.
Aggravata però da:
un senso di onnipotenza quasi sconcertante("io dormo solo 4 ore, mangio ogni 14 e posso leggere 4 libri al giorno!"),
una sicurezza di sè intollerabile e impermeabile a qualunque spiegazione ("Ah, sisisì, lo so già, l'ho già visto, fatto, letto..." Il tutto per poi chiamarti ogni 3 minuti per chiederti "dov'è? Come si fa? Cosa dice?")
Un disprezzo a volte imbarazzante verso gli Altri ("tutti ignoranti questi americani! Speravo che qui alla Supplì un po' meno, ma vedo che anche qua è pieno di colleghi stupidi...")
Un'inossidabile fiducia nel suo radioso futuro (legge non mi piace, ma pensavo di studiare legge perchè così poi è più facile entrare nell'ONU e trasferirsi in Italia...")
Elementi che rendono la sua vicinanza e la sua dialettica piacevole come centinaia di unghie che ringhiano sulla lavagna.
Ora, mi si prospettano due strade:
La prima, la modalità italiana, prevede che io domenica (se si ricorda che la domenica è il giorno in cui smanetta sul suo cazzo di telefono dalla supplì e non dall'università) la prendo, la siedo su qualcosa di duro (per evitare che si addormenti) le tappo la bocca con la spugnetta, quella umida che si usa per contare i soldi (per evitare che mi stordisca) e, con tono pacato e materno, le spiego per filo e per segno cosa non deve più azzardarsi a fare se non vuole essere murata viva dentro il montacarichi.
La seconda, modalità ammerikana, prevede che io lunedì vada dal super manager gayo a fare rapporto (che è un modo carino per dire "fare la spia") spiegando con tono pacato e materno cosa Sovraeccitata non deve più azzardarsi a fare altrimenti la murerò viva dentro il montacarichi.
Ah, che sbadata! Terza opzione:
La via del martirio volontario.
Sono indecisa tra la 1 e la 3.
Alice tentennatrice
Friday, November 21, 2008
philosophy moment
Dall'ultimo film ri-stra-visto con il Grinta, una pellicola altamente intellettuale e dal profondo contenuto filosofico, di cui non mi stancherò mai, vi regalo questa perla di saggezza, che ho fatto mia e che mi aiuterà a sopravvivere fino al ritorno natalizio:
"You are too concerned with what was and what will be...
Yesterday is history
Tomorrow is a mystery
But today is a gift...
and that's why is called.. present"
Buon present a tutti... e chi azzecca la citazione vince un penzierino made Alice!
Alice filosofeggiatrice
(Essì, lo so, sembra una frase dei baci Perugina, ma quando a dirlo è una tartaruga ha un suo perchè, o no?!)
"You are too concerned with what was and what will be...
Yesterday is history
Tomorrow is a mystery
But today is a gift...
and that's why is called.. present"
Buon present a tutti... e chi azzecca la citazione vince un penzierino made Alice!
Alice filosofeggiatrice
(Essì, lo so, sembra una frase dei baci Perugina, ma quando a dirlo è una tartaruga ha un suo perchè, o no?!)
...ultimo regalo...
Posso aggiungere un regalo?
Vorrei una scacchiera così:
In mancanza di meglio mi accontento di un tavolo da risiko con i carrarmatini telecomandati... o (ancora meglio!) di corso di clay stop motion!
Alice giocatrice
Vorrei una scacchiera così:
In mancanza di meglio mi accontento di un tavolo da risiko con i carrarmatini telecomandati... o (ancora meglio!) di corso di clay stop motion!
Alice giocatrice
Wednesday, November 19, 2008
... sconsigliato ai deboli di stomaco
Ci tenevo ad aggiornarvi sulla mia salute gastrointestinale.
No, perche' son sicura che, assieme la crisi mediorientale, la recessione americana e il divorzio di Madonna, lo stato operativo dei miei succhi gastrici e' certamente cosa assai importante per comprendere a fondo il mondo odierno e contemporaneo. (E comunque questo blogz lo legge pure la mi' mamma, e ci tiene a stare aggiuornata, ve'!)
Dunque, dopo un periodo di regime alimentare pallido (ovvero riso in bianco, pasta in bianco, patate, yogurt, latte di soia, pane, minestrina, minestrone di verdure, e via che si ricominciaaa... riso in bianco, pasta in bianco patate yogurt...), dopo aver ingurgitato tutte le pasticchette (42. Un totale di 42 pasticche. No comment) la sottoscritta decide che basta. Che si puo' uscire dalla dieta bianco e nero e tentare un pasto in technicolor.
Il Grinta, gaudiente, si mette ai fornelli e partorisce una splendida creatura: un risotto allo zafferano giallo pulcino. Divorato a quattro palmenti, con tanto di bis, il risotto soggiorna nella reggia dello stomaco per un'oretta, poi, disdegnando le decorazioni alle pareti, preferisce prendere una boccata d'aria e rapidamente, facendo free klimbing nell'esofago, riguadagna l'uscita senza manco passare dal colon, lasciando dietro di se' solo cenere e macerie, cioe' la sottoscritta, agonizzante, mentre fa da pendolare tra il divano-cuccia e la tazza cessifera.
Lo sguardo del Grinta trasuda genuina e profumata preoccupazione coniugale, ma a guardare bene c'e' pure un'aroma fruttato di senso di colpa....
"Amor mio, PURP, non ti preoccupare, BURP, non e' colpa tua... in effetti forse lo zafferano era azzardato... burp... "
"No, e' che forse e' per colpa del soffritto..."
"Cosa? Burp! Che soffritto?... burp"
"No, e' che l'olio era finito, cosi' per soffriggere il risotto ho usato il burro..."
"BUURP"
Ci credete che ci son voluti 5 giorni per riprendersi dalla notte dei lunghi risotti?
Ora siamo punto a capo, ma a questo giro, se siamo fortunate, andiamo pure a fare un po' di turismo interno con gastrosco-spie & co! E finalmente la mia bellessa interiore verra' messa a nudo!
nel frattempo, se siete a conoscenza di una qualsiasi competizione di rutti siete caldamente invitati a segnalarmela, perche' sto diventando un Super Sayan del settore
Sono capace, con la sola forza della digestione, di:
Cantare inni, recitare odi, elencare il mio albero genealogico
Tenere il ritmo di una canzone rap (bur bur bur buuurp...)
Smuovere fogli di carta e piccoli oggetti (oooondaaaa diii gee stiii vaaaaa)
Generare crepe nei muri
Pettinare il Grinta (senza mani, gente, senza mani!)
Ora vado, che a ruttare troppo a lungo davanti al computer ho paura di far venir meno i pixel del monitor...
Alice ruttatrice
No, perche' son sicura che, assieme la crisi mediorientale, la recessione americana e il divorzio di Madonna, lo stato operativo dei miei succhi gastrici e' certamente cosa assai importante per comprendere a fondo il mondo odierno e contemporaneo. (E comunque questo blogz lo legge pure la mi' mamma, e ci tiene a stare aggiuornata, ve'!)
Dunque, dopo un periodo di regime alimentare pallido (ovvero riso in bianco, pasta in bianco, patate, yogurt, latte di soia, pane, minestrina, minestrone di verdure, e via che si ricominciaaa... riso in bianco, pasta in bianco patate yogurt...), dopo aver ingurgitato tutte le pasticchette (42. Un totale di 42 pasticche. No comment) la sottoscritta decide che basta. Che si puo' uscire dalla dieta bianco e nero e tentare un pasto in technicolor.
Il Grinta, gaudiente, si mette ai fornelli e partorisce una splendida creatura: un risotto allo zafferano giallo pulcino. Divorato a quattro palmenti, con tanto di bis, il risotto soggiorna nella reggia dello stomaco per un'oretta, poi, disdegnando le decorazioni alle pareti, preferisce prendere una boccata d'aria e rapidamente, facendo free klimbing nell'esofago, riguadagna l'uscita senza manco passare dal colon, lasciando dietro di se' solo cenere e macerie, cioe' la sottoscritta, agonizzante, mentre fa da pendolare tra il divano-cuccia e la tazza cessifera.
Lo sguardo del Grinta trasuda genuina e profumata preoccupazione coniugale, ma a guardare bene c'e' pure un'aroma fruttato di senso di colpa....
"Amor mio, PURP, non ti preoccupare, BURP, non e' colpa tua... in effetti forse lo zafferano era azzardato... burp... "
"No, e' che forse e' per colpa del soffritto..."
"Cosa? Burp! Che soffritto?... burp"
"No, e' che l'olio era finito, cosi' per soffriggere il risotto ho usato il burro..."
"BUURP"
Ci credete che ci son voluti 5 giorni per riprendersi dalla notte dei lunghi risotti?
Ora siamo punto a capo, ma a questo giro, se siamo fortunate, andiamo pure a fare un po' di turismo interno con gastrosco-spie & co! E finalmente la mia bellessa interiore verra' messa a nudo!
nel frattempo, se siete a conoscenza di una qualsiasi competizione di rutti siete caldamente invitati a segnalarmela, perche' sto diventando un Super Sayan del settore
Sono capace, con la sola forza della digestione, di:
Cantare inni, recitare odi, elencare il mio albero genealogico
Tenere il ritmo di una canzone rap (bur bur bur buuurp...)
Smuovere fogli di carta e piccoli oggetti (oooondaaaa diii gee stiii vaaaaa)
Generare crepe nei muri
Pettinare il Grinta (senza mani, gente, senza mani!)
Ora vado, che a ruttare troppo a lungo davanti al computer ho paura di far venir meno i pixel del monitor...
Alice ruttatrice
Tuesday, November 18, 2008
Peppa moment
La Pippi sta cercando di proletarizzare la Peppa intoiducendola al sovversivo rituale della scarpetta (roba che pare la madre della Peppa abbia severamente proibito in quanto grezzo).
Ll fatto è che la Peppa, che ha solo tre anni e tre mesi, SA di essere un membro della Upper-Class, sa di essere ricca e sa che Pippi è la SUA babysitter, ovver il suo "giocattolo" educativo personale. Un esempio?
Le ultime della Peppa:
Peppa:"Voglio il succo di frutta"
Pippi, aprendo il frigo: "Guarda Peppa, il succo di frutta non c'è, se vuoi puoi scegliere tra l'acqua e il latte"
Peppa, con aria di sufficienza "Non mi piace l'acqua, non mi piace il suono che fa nel bicchiere. Voglio il latte"
(?????????????????????????????)
Pippi, versandole il latte: "Ecco qui"
Peppa, bevendo il latte econ aria offesa: "Io però volevo il succo!"
Pippi: "Guarda, Peppa, il succo non c'è, hai visto anche tu... ma non appena la mamma torna glielo diciamo, e lei magari te lo compra"
Peppa: "Certo. Mamma mi compra sempre tutto quello che voglio Pippi, non ti preoccupare (!?) ... e sai perchè?"
Pippi "..."
Peppa "Perchè mamma ha tanti di soldi, TANTI, tanti soldi Pippi!" esclama la Peppa allargando le braccia (proprio come quando i bambini dicono che ti vogliono TANTO bene così!)
Pippi sta ancora assimilando la visione della Peppa, alta quanto una mela o poco più che urla "Mum has a LLOOT of MONERY!" quando la Peppa guarda fuori e vede che sta piovendo
"Pippi, per tornare a casa tua devi prendere un taxi, perchè piove" dice seria.
Pippi, con un mezzo sorriso rispone "grazie che ti preoccupi per me, Peppa, ma io il taxi non lo prendo mai..."
Peppa, sconvolta "Ma MA... Pippi, tu DEVI prendere un taxi, è la regola! Mamma lo dice sempre"
Pippi, tentando di far fronte alla conversazione surreale "Ma, veramente dipende, sai? C'è un sacco di gente che prende la metropolitana anche se piove, o che va a piedi anche se piove, e va bene uguale..."
La Peppa, brusca: "We don't like this kind of people"
...
E improvvisamente mi è venuto in mente questo, (ma senza la seconda vocetta):
Alice odiatrice (di Peppe viziate)
Ll fatto è che la Peppa, che ha solo tre anni e tre mesi, SA di essere un membro della Upper-Class, sa di essere ricca e sa che Pippi è la SUA babysitter, ovver il suo "giocattolo" educativo personale. Un esempio?
Le ultime della Peppa:
Peppa:"Voglio il succo di frutta"
Pippi, aprendo il frigo: "Guarda Peppa, il succo di frutta non c'è, se vuoi puoi scegliere tra l'acqua e il latte"
Peppa, con aria di sufficienza "Non mi piace l'acqua, non mi piace il suono che fa nel bicchiere. Voglio il latte"
(?????????????????????????????)
Pippi, versandole il latte: "Ecco qui"
Peppa, bevendo il latte econ aria offesa: "Io però volevo il succo!"
Pippi: "Guarda, Peppa, il succo non c'è, hai visto anche tu... ma non appena la mamma torna glielo diciamo, e lei magari te lo compra"
Peppa: "Certo. Mamma mi compra sempre tutto quello che voglio Pippi, non ti preoccupare (!?) ... e sai perchè?"
Pippi "..."
Peppa "Perchè mamma ha tanti di soldi, TANTI, tanti soldi Pippi!" esclama la Peppa allargando le braccia (proprio come quando i bambini dicono che ti vogliono TANTO bene così!)
Pippi sta ancora assimilando la visione della Peppa, alta quanto una mela o poco più che urla "Mum has a LLOOT of MONERY!" quando la Peppa guarda fuori e vede che sta piovendo
"Pippi, per tornare a casa tua devi prendere un taxi, perchè piove" dice seria.
Pippi, con un mezzo sorriso rispone "grazie che ti preoccupi per me, Peppa, ma io il taxi non lo prendo mai..."
Peppa, sconvolta "Ma MA... Pippi, tu DEVI prendere un taxi, è la regola! Mamma lo dice sempre"
Pippi, tentando di far fronte alla conversazione surreale "Ma, veramente dipende, sai? C'è un sacco di gente che prende la metropolitana anche se piove, o che va a piedi anche se piove, e va bene uguale..."
La Peppa, brusca: "We don't like this kind of people"
...
E improvvisamente mi è venuto in mente questo, (ma senza la seconda vocetta):
Alice odiatrice (di Peppe viziate)
Monday, November 17, 2008
Addendum: oh, ma voi?
No, pensavo... ma voi non la fate la lista dei desideri?
Alice curiosatrice
Alice curiosatrice
Sunday, November 16, 2008
Alice vuole tanto tanto. Atto unico.
Alice vuole tanto tanto è una rubrica che nacque l'anno passato.
Ora, l'unico problema è che Alice è un animale abitudinario.
Talmente monotono da rasentare l'autismo.
Ha pochi desideri e sempre gli stessi.
Quindi, che ci crediate o no, i desideri di Alice sono talmente simili a quelli dell'anno scorso, che direi che più che simili sono uguali, e allora, con qualche ritocchino, li copio-incollo qui:
N.ro 1) Alice vorrebbe tanto le mollettine piccole per i capelli, quelle tutte coloratine che una volta ha preso uguali anche a sua sorella e che ha sparpagliato in giro come mollichine di pane per tutta New York.. morale: adesso si lega i capelli con lo spago e le ragnatele.
(Questo perchè le pinzette ricevuta l'anno passato sono state risparpagliate con amore in giro per la città)
N.ro 2) Alice e' stata presa da un rigurgito di civetteria, e vorrebbe tanto un paio di lussureggianti e lussuose cremine con cui cospargersi dopo il bagno, vorrebbe dei sali per insaporire le sue schiumose immersioni e... vorrebbe anche una bella crema (o addirittura un fondotinta!! E' indecente avere 26 anni e non aver mai usato il fondotinta...) capace di tappare drasticamente tutti i pori, creare una pellicola isolante tipo domopack e proteggere la sua fragile epidermide dal freddo bastardo di questa citta'
(la scorta di cremine e sali è quasi finita... urge un nuovo rifornimento! Bello sarebbe fare anche un giro educativo per profumerie... Ada, ci sei?)
N.ro 3)Alice vorrebbe un bonus per comprare un'agenda. Attenzione: vuole un bonus, non un agenda, perche' la cosa che davvero le piace e' andare in giro come una balenga tra materiali cartaceii.. quindi vuole che qualcuno le regali un giro tra i negozi alla ricerca dell'Alice-agenda... tempo approssimativo: 5 ore pomeridiane.
N.ro 4) Alice vuole un bonus per andare a magiare in pizzeria. E vuole un altro bonus per la strepitosa focaccia di Recco di piazza castello.. e magari un bonus ancora per il posticino che fa le torte dolci e saltate...ma adesso Alice smette di parlarne, perche' sta sbavando sulla tastiera e non e' chic.
(Alice spera anche che questa gastrite scompaia non appena il suo piedino toccherà il suolo Italico, perchè ha già progettato di tuffarsi dentro litri di nutella, di scalare torri di cioccolato alla nocciole e di costruire all'interno del suo stomaco la Mole Antoneliana usando i gianduiotti come mattoncini della Lego)
N.ro 5) Alice vuole una Alice-maglietta: una di quelle magliette indiano-fricchettone che trova sempre tanto comoda e tanto bella... e non e' vero che ne ho tante, perche' nel frattempo Alice e' inchiattata ed ha sbagliato un sacco di lavaggi, indipercui le magliette indiane si sono trasformate in infeltriti e stinti tubini che fasciano la sua trippa e non le piacciono neanche un pochino.
N.ro 6) Alice vuole un paio di ciabatte sceme. Sa che e' una richiesta stupida, ma le piace l'idea di tornare a casa, e mettersi alle estremita' puzzose un oggettino transizionale che le ricordi casa Italy e una faccia simpatica... ci vuole essere la donna-della-ciabatta-di-Alice? Se regalate ad Alice ciabattte grandi quanto una pizza sappiate che resteranno in Italia, e che verranno trasformate nel vostro regalo di compleanno del 2009. (le ciabatte ricevute nel 2008, approfittando della primavera sono scappate da qualche parte e non sono più tornate)
N.ro 7)Alice vuole qualcosa di blu e qualcosa di rosso. E adesso sono tutti cazzi vostri..
Ah, quest'anno pure qualcosa di arancione o di verde non le spiacerebbe!
N.ro 8)Alice vuole una candelina (piccola,non il cero di San Gennaro o il troncone piramidale alto quanto una forma di parmigiano: ricordate che la Alice-valigia contiene solo 24 kili..)
N.ro 9) Alice vorrebbe un bagno turco con le amiche. A sudare come una vacca texana e a sentire i pori che si aprono facendo *POP*.. magari con tanto di scorticamento con il guanto dell'inquisizione (procedimento che il resto del mondo chiama Peeling) e con il sapone all'olio di oliva che ti rende liscia e scivolosa come una trota salmonata di fiume.
N.ro INESISTENTE) Alice vorrebbe Libri, libri, libri e libri... ma la perfida madre le ha proibito di metterli nella lista, percio' Alice, che e' buona e pura, non lo fara'. A voi tutti sembra di leggere questo punto, ma in realta', questo punto non esiste. Epperò, se guardate nella libreria di Anobii, trovate la mia lista dei desideri... no, lo dico così, eh... basta un click, basta uno qualunque di quei favolosi albi illustrati... ah, già sto sbavando!
N.ro 10) Alice vuole spararne un paio grosse, qualora la progenitrice, giusto due giorni prima della Santa Notte, vinca alla lotteria e poi non sappia come fare a spendere tutto il bottino: Quindi Alice vuole anche: un cavallo (e un istruttore, che lei non sa manco cavalcare la mucca a dondolo della Clementoni) con un casolare tutto intorno al quadrupede; un furgone camperizzato (meglio un vecchio WW, da 8 posti, con qualcosa di tamarro attaccato allo specchietto), una videocamera (fin ora Alice ha potuto spaccare solo macchine fotografiche, digitali e non.. adesso vuole fare un salto di qualita' e cominciare e disintegrare anche prodotti diversi), la serie completa delle opere di Munari pubblicate dalla Corraini (che anche quelle, le brama facendoci sopra sogni erotici e fantasie proibite da una vita). Un biglietto per l'Argentina, cosi' quest'e'state Alice puo' portare le sue chiappette al caldo. Oppure per Shangai, per andare a visitare l'amica famme-fatale-donna-in-carriera.
N.ro 11) Alice vuole una scorta di Alice-penne. Perche' dopo ai libri e alla roba cartacea l'altra cosa che Alice trova meravigliosa sono le boiate da cancelleria: le penne, gli evidenziatori, i pennarelli, i diversi tipi di carta... Alice, da piccola, deve essere stata lobotomizzata da un cartolibraio pazzo. Non c'e' altra spiegazione.
N.ro 12) Alice vuole una sorpresa. Sorprendila!
N.ro 13) Alice NON vuole per nessun motivo ciapapur (ovvero prendipolvere nella lingua della progenitrice paterna): No pupazzetti, no palle con la neve, no aggeggi che san di bomboniera e che non servono a una mazza. Piuttosto offritele un buon cappuccino con il cornetto, che la da' sempre un picco al suo valore serotinico!
N.ro 14) Alice vuole un foulard. Ha visto la Pippi indossare con classe dei bei foularini e adesso anche lei vuole fare lo stesso!
N.ro 15) Alice vuole un maglioncino, con i bottoni, uno di quelli anonimi, che può stare con qualsiasi Alice-maglietta e Alice-sciarpina senza fare a pugni... in bocca al lupo!
N.ro 16) Alice vuole una serata ai Murazzi! E un bel cinemino! E una capatina al monte dei Cappucini! (Alice con la distanza diventa affetta da romanticismo torinese... perdonatele 'ste debolezze e fatele compagnia!)
N.ro 17) Alice vuole un ciondolo. Vuole qualcosa che dondoli al collo. Preferisce le cose fatte di legno o d'argento, oppure di pietra grezza. Deve essere un ciondolino piccolo, perchè Alice, essendo monotona e abitudinaria, una volta che si infila un ciondolo non se lo leva più manco per dormire... quindi meglio lasciar perdere sciaboline o forme acuminate, potrebbe infilzarsi nel sonno!
N.ro INESISTENTE bis) No, niente, ci tenevo solo a ricordarvi quella piccola lista di libri che trovate su anobii, ecco... caso mai...
N.ro 18) Alice è rimasta folgorata dal mondo dei minerali e da quello dei vegetali: ha fatto un giro al museo di storia naturale e ha desiderato comprarsi un secondo cervello per poter imparare a memoria i nomi di tutte quelle pietre meravigliose... non quelle preziose, che diamanti, rbini e zaffiri sono noiosi, ma le altre: la sbirulite, l'azzurrite, il murgunganese... Ah! Che bello! E le piante? Che nomi strepitosi hanno? Ah, imparare a riconoscere e disegnare le piante...
Regalatele qualcosa che abbia a che vedere con la storia delle pietre o quella delle piante e la farete contentona!
... e ora che ci penso... pure qualcosina sulle stelle e le costellazioni non sarebbe male!
E questo e' quanto.
Ops! Un'ultima cosa importantissima. Ad Alice piacciono tanto i biglietti! Non i bigliettini gia' fatti, con la frasetta e bon, ad Alice piace ricevere papiri e poemi, adora i bigliettini scritti fitti fitti e con una bella storia dentro. Quindi, se proprio dovete regalarle una minchiata di prima categoria, quanto meno tornitela con un biglietto! E non dimenticate, un Alice contenta, e' un'Alice meno sfrangimarroni: un bene per il mondo, la specie umana e Gaia-il-pianeta-che-vive nel suo complesso!!
Alice desideratrice
Ora, l'unico problema è che Alice è un animale abitudinario.
Talmente monotono da rasentare l'autismo.
Ha pochi desideri e sempre gli stessi.
Quindi, che ci crediate o no, i desideri di Alice sono talmente simili a quelli dell'anno scorso, che direi che più che simili sono uguali, e allora, con qualche ritocchino, li copio-incollo qui:
N.ro 1) Alice vorrebbe tanto le mollettine piccole per i capelli, quelle tutte coloratine che una volta ha preso uguali anche a sua sorella e che ha sparpagliato in giro come mollichine di pane per tutta New York.. morale: adesso si lega i capelli con lo spago e le ragnatele.
(Questo perchè le pinzette ricevuta l'anno passato sono state risparpagliate con amore in giro per la città)
N.ro 2) Alice e' stata presa da un rigurgito di civetteria, e vorrebbe tanto un paio di lussureggianti e lussuose cremine con cui cospargersi dopo il bagno, vorrebbe dei sali per insaporire le sue schiumose immersioni e... vorrebbe anche una bella crema (o addirittura un fondotinta!! E' indecente avere 26 anni e non aver mai usato il fondotinta...) capace di tappare drasticamente tutti i pori, creare una pellicola isolante tipo domopack e proteggere la sua fragile epidermide dal freddo bastardo di questa citta'
(la scorta di cremine e sali è quasi finita... urge un nuovo rifornimento! Bello sarebbe fare anche un giro educativo per profumerie... Ada, ci sei?)
N.ro 3)Alice vorrebbe un bonus per comprare un'agenda. Attenzione: vuole un bonus, non un agenda, perche' la cosa che davvero le piace e' andare in giro come una balenga tra materiali cartaceii.. quindi vuole che qualcuno le regali un giro tra i negozi alla ricerca dell'Alice-agenda... tempo approssimativo: 5 ore pomeridiane.
N.ro 4) Alice vuole un bonus per andare a magiare in pizzeria. E vuole un altro bonus per la strepitosa focaccia di Recco di piazza castello.. e magari un bonus ancora per il posticino che fa le torte dolci e saltate...ma adesso Alice smette di parlarne, perche' sta sbavando sulla tastiera e non e' chic.
(Alice spera anche che questa gastrite scompaia non appena il suo piedino toccherà il suolo Italico, perchè ha già progettato di tuffarsi dentro litri di nutella, di scalare torri di cioccolato alla nocciole e di costruire all'interno del suo stomaco la Mole Antoneliana usando i gianduiotti come mattoncini della Lego)
N.ro 5) Alice vuole una Alice-maglietta: una di quelle magliette indiano-fricchettone che trova sempre tanto comoda e tanto bella... e non e' vero che ne ho tante, perche' nel frattempo Alice e' inchiattata ed ha sbagliato un sacco di lavaggi, indipercui le magliette indiane si sono trasformate in infeltriti e stinti tubini che fasciano la sua trippa e non le piacciono neanche un pochino.
N.ro 6) Alice vuole un paio di ciabatte sceme. Sa che e' una richiesta stupida, ma le piace l'idea di tornare a casa, e mettersi alle estremita' puzzose un oggettino transizionale che le ricordi casa Italy e una faccia simpatica... ci vuole essere la donna-della-ciabatta-di-Alice? Se regalate ad Alice ciabattte grandi quanto una pizza sappiate che resteranno in Italia, e che verranno trasformate nel vostro regalo di compleanno del 2009. (le ciabatte ricevute nel 2008, approfittando della primavera sono scappate da qualche parte e non sono più tornate)
N.ro 7)Alice vuole qualcosa di blu e qualcosa di rosso. E adesso sono tutti cazzi vostri..
Ah, quest'anno pure qualcosa di arancione o di verde non le spiacerebbe!
N.ro 8)Alice vuole una candelina (piccola,non il cero di San Gennaro o il troncone piramidale alto quanto una forma di parmigiano: ricordate che la Alice-valigia contiene solo 24 kili..)
N.ro 9) Alice vorrebbe un bagno turco con le amiche. A sudare come una vacca texana e a sentire i pori che si aprono facendo *POP*.. magari con tanto di scorticamento con il guanto dell'inquisizione (procedimento che il resto del mondo chiama Peeling) e con il sapone all'olio di oliva che ti rende liscia e scivolosa come una trota salmonata di fiume.
N.ro INESISTENTE) Alice vorrebbe Libri, libri, libri e libri... ma la perfida madre le ha proibito di metterli nella lista, percio' Alice, che e' buona e pura, non lo fara'. A voi tutti sembra di leggere questo punto, ma in realta', questo punto non esiste. Epperò, se guardate nella libreria di Anobii, trovate la mia lista dei desideri... no, lo dico così, eh... basta un click, basta uno qualunque di quei favolosi albi illustrati... ah, già sto sbavando!
N.ro 10) Alice vuole spararne un paio grosse, qualora la progenitrice, giusto due giorni prima della Santa Notte, vinca alla lotteria e poi non sappia come fare a spendere tutto il bottino: Quindi Alice vuole anche: un cavallo (e un istruttore, che lei non sa manco cavalcare la mucca a dondolo della Clementoni) con un casolare tutto intorno al quadrupede; un furgone camperizzato (meglio un vecchio WW, da 8 posti, con qualcosa di tamarro attaccato allo specchietto), una videocamera (fin ora Alice ha potuto spaccare solo macchine fotografiche, digitali e non.. adesso vuole fare un salto di qualita' e cominciare e disintegrare anche prodotti diversi), la serie completa delle opere di Munari pubblicate dalla Corraini (che anche quelle, le brama facendoci sopra sogni erotici e fantasie proibite da una vita). Un biglietto per l'Argentina, cosi' quest'e'state Alice puo' portare le sue chiappette al caldo. Oppure per Shangai, per andare a visitare l'amica famme-fatale-donna-in-carriera.
N.ro 11) Alice vuole una scorta di Alice-penne. Perche' dopo ai libri e alla roba cartacea l'altra cosa che Alice trova meravigliosa sono le boiate da cancelleria: le penne, gli evidenziatori, i pennarelli, i diversi tipi di carta... Alice, da piccola, deve essere stata lobotomizzata da un cartolibraio pazzo. Non c'e' altra spiegazione.
N.ro 12) Alice vuole una sorpresa. Sorprendila!
N.ro 13) Alice NON vuole per nessun motivo ciapapur (ovvero prendipolvere nella lingua della progenitrice paterna): No pupazzetti, no palle con la neve, no aggeggi che san di bomboniera e che non servono a una mazza. Piuttosto offritele un buon cappuccino con il cornetto, che la da' sempre un picco al suo valore serotinico!
N.ro 14) Alice vuole un foulard. Ha visto la Pippi indossare con classe dei bei foularini e adesso anche lei vuole fare lo stesso!
N.ro 15) Alice vuole un maglioncino, con i bottoni, uno di quelli anonimi, che può stare con qualsiasi Alice-maglietta e Alice-sciarpina senza fare a pugni... in bocca al lupo!
N.ro 16) Alice vuole una serata ai Murazzi! E un bel cinemino! E una capatina al monte dei Cappucini! (Alice con la distanza diventa affetta da romanticismo torinese... perdonatele 'ste debolezze e fatele compagnia!)
N.ro 17) Alice vuole un ciondolo. Vuole qualcosa che dondoli al collo. Preferisce le cose fatte di legno o d'argento, oppure di pietra grezza. Deve essere un ciondolino piccolo, perchè Alice, essendo monotona e abitudinaria, una volta che si infila un ciondolo non se lo leva più manco per dormire... quindi meglio lasciar perdere sciaboline o forme acuminate, potrebbe infilzarsi nel sonno!
N.ro INESISTENTE bis) No, niente, ci tenevo solo a ricordarvi quella piccola lista di libri che trovate su anobii, ecco... caso mai...
N.ro 18) Alice è rimasta folgorata dal mondo dei minerali e da quello dei vegetali: ha fatto un giro al museo di storia naturale e ha desiderato comprarsi un secondo cervello per poter imparare a memoria i nomi di tutte quelle pietre meravigliose... non quelle preziose, che diamanti, rbini e zaffiri sono noiosi, ma le altre: la sbirulite, l'azzurrite, il murgunganese... Ah! Che bello! E le piante? Che nomi strepitosi hanno? Ah, imparare a riconoscere e disegnare le piante...
Regalatele qualcosa che abbia a che vedere con la storia delle pietre o quella delle piante e la farete contentona!
... e ora che ci penso... pure qualcosina sulle stelle e le costellazioni non sarebbe male!
E questo e' quanto.
Ops! Un'ultima cosa importantissima. Ad Alice piacciono tanto i biglietti! Non i bigliettini gia' fatti, con la frasetta e bon, ad Alice piace ricevere papiri e poemi, adora i bigliettini scritti fitti fitti e con una bella storia dentro. Quindi, se proprio dovete regalarle una minchiata di prima categoria, quanto meno tornitela con un biglietto! E non dimenticate, un Alice contenta, e' un'Alice meno sfrangimarroni: un bene per il mondo, la specie umana e Gaia-il-pianeta-che-vive nel suo complesso!!
Alice desideratrice
Saturday, November 15, 2008
Il Grinta vuole tanto tanto... II
Seconda e ultima parte della rubrica "Il Grinta Vuole Tanto Tanto".
Qui andiamo un po' a casaccio, che sono i desideri pescati durante una tempesta di cervelli... alloora:
1) Il Grinta implora i soliti numeri di 3X3 occhi che gli mancano ormai da anni, che non ha ricevuto tra i pacchetti del passato natale e che lasciano, nella sua libreria e nel suo cuore, un incolmabile vuoto. Credo che la madre dell'illustratore e il figlio piccolo del tipografo ne abbiano ancora qualche copia, lei li usa per foderare la gabbietta dei canarini, mentre lui ci fa le barchette e gli origami. Il Grinta li brama da anni, se avete idea di dove si possano catturare fateci un cenno, pleaze!
2) Il Grinta poi, sogna da sempre di fare il Robinson Crusoe domestico. Spasima per costruirsi le cosine e per pasticciare con il legno, i cavi elettrici, i tubi idraulici... (quando andammo in campeggio con la mater e la tribù costruì tutto un filare di lampadine per illuminare a giorno la "zona rancio": da lontano sembravamo una nave da crociera arenata in una piazzola). Ora, da anni chiede la costosissima pinza multiuso, quella che pare una pinza, e invece, un po' come un trasformerz, a seconda delle necessità si tramuta in cacciavite, ago da cuoio, seghetto per canne di bambù, bisturi da operazione... (io gliela ho promessa per il decimo anno di matrimonio, se ci arriviamo entrambi vivi, ma lui o è molto impaziente, o no ha grande fiducia nelle capacità di sopravvivenza della coppia...bah)
3) Il piccolo economista che è in lui compare e fa capolino con il regalo numero tre:
Gli vengono gli occhi lucidi e con voce strozzata dall'emozione sussurra "Vorrei tanto tanto avere questo libro di analisi reale *sospiro*..." si tratta di questo. A me, a vederlo, non si rizza manco un pelo, ma lui entra in trance già solo davanti alla copertina.
4) A prendere la parola per il desiderio numero quattro è invece il Grinta quattrenne. Geloso per il giochino che ha visto al suo amichetto, un altro super-cervellone, lo vuole anche lui. E' un aereoplanino telecomandato che vola davvero. Non sto scherzando. Lo vuole. Ho chiesto conferma 4 volte.
Epperò, se qualcuno glielo regala sappia che, a quel punto, pure l'Alice quattrenne ne vuole uno, per poter combattere ad armi pari (e già mi pare di vedere la battaglia tra il bene e il male infuriare nella nostra cucina...trrrrrrr...bzump mzump!)
5) Il Grinta contrabbandiere richiede una scorta di parmigiano reggiano, per poter affrontare, al nostro ritorno, il desolato panorama formaggifero americano. (Una scorta, non una forma di parmigiano! Che abbiamo il problemz dei chili, e dobbiamo pure riuscire a passare la dogana senza che i cani inizino ad annusare la nostra valigia con le pupille a forma di caciotta)
6) Il Grinta aristocratico rivendica una buona bottiglia di vino, fate voi, lui si fida.
7) Il Grinta storiografo vorrebbe un libro del Carlo Cipolla, che l'ultimo che ha letto, quello sulla peste, gli era piaciuto assai. qui c'è a lista.
8) Il Grinta sportivo (uah ah ah... umpf... eeeh scusate. Umpfff...aaah ah ah ah...) vuole andare in montagna. Chiede come regalo una bella passeggiata sui monti, a meno 15 gradi, in alta quota, dove pure i pensieri si congelano e fanno boink. Io magari passo, ecco, e il Grinta e il generoso amico che sceglierà questo tipo di regalo li aspetto a vale, a consolarmi con pane salame formaggio e vino.
9) Il Grinta, ma questo era prevedibilerrimo, chiede a gran voce una bel torneo di Risiko, uno di quelli con partite interminabili, durante le quali i concorrenti urlano, si picchiano, si strappano i capelli e piangono. Venite a soffrire con noi, vivete una notte di pathos, morte e guerra! (per noi Risiko è un po' come entrare in un romanzo latinoamericano, lo viviamo con grande pasiòn!)
10) infine, il Grinta ansiolitico ha voluto aggiungere alla lista un hard disk esterno, (cosa che gli avevo promesso ma che poi non sono mai stata capace di scegliere...) perchè "Metti che il macbebè si perde-rompe-ammala-impalla-autodistrugge?!?!". E visto che il Nostradamus potrebbe pure menare sfiga, e sul macbebè ci sono tutte le foto degli ultimi 2 anni... mò inizio a preoccuparmi anch'io!
E con questo è tutto.
20 desideri in totale, e non vi dico che fatica ho fatto per estorcerli al Grinta, che in genere è tutto un "nooo, non mi serve niente. Fai tu. Boh. Sono a posto. Non saprei"
Fatene buon uso.
E il primo che mi si presenta con i porta-foto di plastica a forma di coniglietto o la tovaglia da festa...
Alice ri-minacciatrice!
Qui andiamo un po' a casaccio, che sono i desideri pescati durante una tempesta di cervelli... alloora:
1) Il Grinta implora i soliti numeri di 3X3 occhi che gli mancano ormai da anni, che non ha ricevuto tra i pacchetti del passato natale e che lasciano, nella sua libreria e nel suo cuore, un incolmabile vuoto. Credo che la madre dell'illustratore e il figlio piccolo del tipografo ne abbiano ancora qualche copia, lei li usa per foderare la gabbietta dei canarini, mentre lui ci fa le barchette e gli origami. Il Grinta li brama da anni, se avete idea di dove si possano catturare fateci un cenno, pleaze!
2) Il Grinta poi, sogna da sempre di fare il Robinson Crusoe domestico. Spasima per costruirsi le cosine e per pasticciare con il legno, i cavi elettrici, i tubi idraulici... (quando andammo in campeggio con la mater e la tribù costruì tutto un filare di lampadine per illuminare a giorno la "zona rancio": da lontano sembravamo una nave da crociera arenata in una piazzola). Ora, da anni chiede la costosissima pinza multiuso, quella che pare una pinza, e invece, un po' come un trasformerz, a seconda delle necessità si tramuta in cacciavite, ago da cuoio, seghetto per canne di bambù, bisturi da operazione... (io gliela ho promessa per il decimo anno di matrimonio, se ci arriviamo entrambi vivi, ma lui o è molto impaziente, o no ha grande fiducia nelle capacità di sopravvivenza della coppia...bah)
3) Il piccolo economista che è in lui compare e fa capolino con il regalo numero tre:
Gli vengono gli occhi lucidi e con voce strozzata dall'emozione sussurra "Vorrei tanto tanto avere questo libro di analisi reale *sospiro*..." si tratta di questo. A me, a vederlo, non si rizza manco un pelo, ma lui entra in trance già solo davanti alla copertina.
4) A prendere la parola per il desiderio numero quattro è invece il Grinta quattrenne. Geloso per il giochino che ha visto al suo amichetto, un altro super-cervellone, lo vuole anche lui. E' un aereoplanino telecomandato che vola davvero. Non sto scherzando. Lo vuole. Ho chiesto conferma 4 volte.
Epperò, se qualcuno glielo regala sappia che, a quel punto, pure l'Alice quattrenne ne vuole uno, per poter combattere ad armi pari (e già mi pare di vedere la battaglia tra il bene e il male infuriare nella nostra cucina...trrrrrrr...bzump mzump!)
5) Il Grinta contrabbandiere richiede una scorta di parmigiano reggiano, per poter affrontare, al nostro ritorno, il desolato panorama formaggifero americano. (Una scorta, non una forma di parmigiano! Che abbiamo il problemz dei chili, e dobbiamo pure riuscire a passare la dogana senza che i cani inizino ad annusare la nostra valigia con le pupille a forma di caciotta)
6) Il Grinta aristocratico rivendica una buona bottiglia di vino, fate voi, lui si fida.
7) Il Grinta storiografo vorrebbe un libro del Carlo Cipolla, che l'ultimo che ha letto, quello sulla peste, gli era piaciuto assai. qui c'è a lista.
8) Il Grinta sportivo (uah ah ah... umpf... eeeh scusate. Umpfff...aaah ah ah ah...) vuole andare in montagna. Chiede come regalo una bella passeggiata sui monti, a meno 15 gradi, in alta quota, dove pure i pensieri si congelano e fanno boink. Io magari passo, ecco, e il Grinta e il generoso amico che sceglierà questo tipo di regalo li aspetto a vale, a consolarmi con pane salame formaggio e vino.
9) Il Grinta, ma questo era prevedibilerrimo, chiede a gran voce una bel torneo di Risiko, uno di quelli con partite interminabili, durante le quali i concorrenti urlano, si picchiano, si strappano i capelli e piangono. Venite a soffrire con noi, vivete una notte di pathos, morte e guerra! (per noi Risiko è un po' come entrare in un romanzo latinoamericano, lo viviamo con grande pasiòn!)
10) infine, il Grinta ansiolitico ha voluto aggiungere alla lista un hard disk esterno, (cosa che gli avevo promesso ma che poi non sono mai stata capace di scegliere...) perchè "Metti che il macbebè si perde-rompe-ammala-impalla-autodistrugge?!?!". E visto che il Nostradamus potrebbe pure menare sfiga, e sul macbebè ci sono tutte le foto degli ultimi 2 anni... mò inizio a preoccuparmi anch'io!
E con questo è tutto.
20 desideri in totale, e non vi dico che fatica ho fatto per estorcerli al Grinta, che in genere è tutto un "nooo, non mi serve niente. Fai tu. Boh. Sono a posto. Non saprei"
Fatene buon uso.
E il primo che mi si presenta con i porta-foto di plastica a forma di coniglietto o la tovaglia da festa...
Alice ri-minacciatrice!
Il Grinta vuole tanto tanto...
Ricompare, a grande richiesta, la rubrica natalizia dal titolo "Il Grinta vuole tanto tanto".
Basta regali fatti a cazzo. State pensando di donare al Grinta un set di posate da 36 persone? Avete trovato in offerta speciale la collezione di cd "I suoni della natura" e state meditando di donarcela? Avete visto uno set di calzini da sci e vi siamo venuti in mente noi?
NON FATELO.
Grazie, ma no.
(Maledetti, non vi azzardate...)
Noi vi semplifichiamo la vita, vi facciamo risparmiare inutili giri e ricerche affannose, noi vi offriamo, in esclusiva su questo blog, la lista dei desideri del Grinta!
Strutturata in maniera intelligente, facile fa consultare e arricchita da preziose diapositive, ecco a voi la prima parte della rubrica: "IL GRINTA VUOLE TANTO TANTO..."
Cominciamo con i favolosi regali che potete procacciarvi per lui tra i banchi del vostro mercato o robivecchi preferito:
1) Il Grinta vorrebbe uno spolverino. Così potrà andare in giro giocando ad
Humphrey Bogart,
al tenente colombo
o al maniaco sessuale
(scegliete voi...)
2) Il Grinta rinnova la richiesta di camicie, possibilmente non da taglialengna o da marinaio... al Grinta piacciono le righe, quelle per lungo da galeotto o da gelataio, che snelliscono e assottigliano il suo raccordo anulare adiposo.
3)... Per contenere il già citato raccordo anulare adiposo il Grinta richiede anche una cintura. Ovviamente di cuoio, che nelle sue vene scorre l'indomito sangue dei suoi antenati, fieri gauchi argentini, allevatori, squoiatori e conciatori di bestiame. (Luuunga eh, la cintura)
4) Vuole una sciarpa. Non specifica il colore o lo stile. In genere però al Grinta piacciono le sciarpe nonnesche; quelle con fantasie tonali tipo verde-muffa, grigio-cenere, giallo-urina-di-cammello, marron-glacè, grigio-cacca-di-usèl...
Poi, sappiatelo, la perderà nel giro di 48 ore, durante le quali l'avrà fatta strisciare per terra, ci si sarà pulito il naso e asciugato le mani dopo aver fatto pipì. Ma sarà contento.
5) Per completare il settore abbigliamento e accessori il Grinta richiede anche un ombrello. Va bene tutto. Dal modello Mary Poppins, quello integrale e non pieghevole con il manico in avorio e le stecche in titanio rinforzato, a quello scomponibile che danno con i punti della Coop con la fogliolina e il marchio che svettano sulla tela cerata, il manico di polistirolo e l'intelaiatura di pongo.
(A me piacerebbero così: ... ma il Grinta non ha commentato...)
6) Ormai stanco di fare il centurione romano, il Grinta butta nella lista dei desideri anche un accappatoio. Addio Cesare e ben venuto piccolo lottatore di Sumo!
Passiamo al settore elettrodomestici e casalinghi:
7) Il Grinta vuole un letto. Un letto vero. Mi strazia dalla mattina alla sera e prometto che, entro il 2010, cederò e gli comprerò un lettino brutto e triste, di quelli di compensato dell'ikea, pur di non sentirlo più.
8) Il Grinta vuole un porta spezie. Un trabiccolo da appendere in cui poter conservare amorevolmente il pepe, i chiodini di garofano e compagnia bella. Io aggiungerei un bel grembiulino. E magari un cappellino da chef. Poi, potrà giocare a fare
il cuoco cattivo di ratatouille
Tra le varie ed eventuali il Grinta aggiunge il numero
9) Una moglie meno acciaccata. (che poi, parla il signorino, che è da 3 giorni che non riesce a stendere le braccia perchè si è strappato come un foglio di carta velina dopo nemmeno 40 minuti di esercizi in palestra, quello che sembra Arlecchino con tutti quei cerotti riscaldanti al posto delle pezze! Tzè tzè...)
Ah, ed anche il numero
10) un pegno dell'amore di mia moglie. (Al riguardo credo che, per la notte di Natale, gli concederò di dormire con la maggioranza assoluta dei cuscini).
Alice intervistatrice
... continue...
... ma nel frattempo potete iniziare la caccia al regalo. Andate, o miei prodi, sparpagliatevi e tornate vincitori entro il 25 di dicembre (con un regalo decente, eh!)
Alice minacciatrice
Basta regali fatti a cazzo. State pensando di donare al Grinta un set di posate da 36 persone? Avete trovato in offerta speciale la collezione di cd "I suoni della natura" e state meditando di donarcela? Avete visto uno set di calzini da sci e vi siamo venuti in mente noi?
NON FATELO.
Grazie, ma no.
(Maledetti, non vi azzardate...)
Noi vi semplifichiamo la vita, vi facciamo risparmiare inutili giri e ricerche affannose, noi vi offriamo, in esclusiva su questo blog, la lista dei desideri del Grinta!
Strutturata in maniera intelligente, facile fa consultare e arricchita da preziose diapositive, ecco a voi la prima parte della rubrica: "IL GRINTA VUOLE TANTO TANTO..."
Cominciamo con i favolosi regali che potete procacciarvi per lui tra i banchi del vostro mercato o robivecchi preferito:
1) Il Grinta vorrebbe uno spolverino. Così potrà andare in giro giocando ad
Humphrey Bogart,
al tenente colombo
o al maniaco sessuale
(scegliete voi...)
2) Il Grinta rinnova la richiesta di camicie, possibilmente non da taglialengna o da marinaio... al Grinta piacciono le righe, quelle per lungo da galeotto o da gelataio, che snelliscono e assottigliano il suo raccordo anulare adiposo.
3)... Per contenere il già citato raccordo anulare adiposo il Grinta richiede anche una cintura. Ovviamente di cuoio, che nelle sue vene scorre l'indomito sangue dei suoi antenati, fieri gauchi argentini, allevatori, squoiatori e conciatori di bestiame. (Luuunga eh, la cintura)
4) Vuole una sciarpa. Non specifica il colore o lo stile. In genere però al Grinta piacciono le sciarpe nonnesche; quelle con fantasie tonali tipo verde-muffa, grigio-cenere, giallo-urina-di-cammello, marron-glacè, grigio-cacca-di-usèl...
Poi, sappiatelo, la perderà nel giro di 48 ore, durante le quali l'avrà fatta strisciare per terra, ci si sarà pulito il naso e asciugato le mani dopo aver fatto pipì. Ma sarà contento.
5) Per completare il settore abbigliamento e accessori il Grinta richiede anche un ombrello. Va bene tutto. Dal modello Mary Poppins, quello integrale e non pieghevole con il manico in avorio e le stecche in titanio rinforzato, a quello scomponibile che danno con i punti della Coop con la fogliolina e il marchio che svettano sulla tela cerata, il manico di polistirolo e l'intelaiatura di pongo.
(A me piacerebbero così: ... ma il Grinta non ha commentato...)
6) Ormai stanco di fare il centurione romano, il Grinta butta nella lista dei desideri anche un accappatoio. Addio Cesare e ben venuto piccolo lottatore di Sumo!
Passiamo al settore elettrodomestici e casalinghi:
7) Il Grinta vuole un letto. Un letto vero. Mi strazia dalla mattina alla sera e prometto che, entro il 2010, cederò e gli comprerò un lettino brutto e triste, di quelli di compensato dell'ikea, pur di non sentirlo più.
8) Il Grinta vuole un porta spezie. Un trabiccolo da appendere in cui poter conservare amorevolmente il pepe, i chiodini di garofano e compagnia bella. Io aggiungerei un bel grembiulino. E magari un cappellino da chef. Poi, potrà giocare a fare
il cuoco cattivo di ratatouille
Tra le varie ed eventuali il Grinta aggiunge il numero
9) Una moglie meno acciaccata. (che poi, parla il signorino, che è da 3 giorni che non riesce a stendere le braccia perchè si è strappato come un foglio di carta velina dopo nemmeno 40 minuti di esercizi in palestra, quello che sembra Arlecchino con tutti quei cerotti riscaldanti al posto delle pezze! Tzè tzè...)
Ah, ed anche il numero
10) un pegno dell'amore di mia moglie. (Al riguardo credo che, per la notte di Natale, gli concederò di dormire con la maggioranza assoluta dei cuscini).
Alice intervistatrice
... continue...
... ma nel frattempo potete iniziare la caccia al regalo. Andate, o miei prodi, sparpagliatevi e tornate vincitori entro il 25 di dicembre (con un regalo decente, eh!)
Alice minacciatrice
Thursday, November 13, 2008
i dissuasori occulti fanno bene alla coppia
Noi siamo una coppia di fastidiosi. Anche per questo alle volte, al momento di coricarsi, di rilassarsi e abbandonarsi alle braccia di Morfeo, noi anzichè fare yoga o berci una tisanina preferiamo corcarci di mazzate (ma sempre con simpatia, eh!).
Il problema è sempre lo stesso.
Il Grinta non si arrende all'equa distribuzione dei cuscini da me prestabilita: 3 a me e uno a lui.
(Che il problema è che i nostri cuscini sono mollicci e fuffosi, e sembrano tanto gonfi e soffici ma in realtà sono cuscini testa-repellente: come ci appogi la cuzzetta il loro contenuto emigra terrorizzato ai due poli e tu affondi nel vuoto)
Dunque in genere, prima di spegnere la luce, nel talamo nuziale si scatena una guerra senza esclusione di colpi che di sensuale o erotico ha ben poco, di sessuale ha bellecheniente e che prevede morsi, bave, e prese di wrestling.
Ieri però, durante l'ennesima faida, il Grinta escogita una mossa segreta: agguanta il suo zaino al piedi del letto e, con un grido da maori e lo sguardo spiritato grida:
"Potere del manuale di economia rilegatoooooo"...
Ebbene, di fronte a tale minaccioso spiegamento di forze (un tomone da 600 pagine con coperina rigida) ieri sera ho dovuto arrendermi, e arroccarmi con i miei miseri 2 cuscini.
Ora, questo è solo per chiarire che non vi è alcun lodevole intento intellettuale se stasera, al mio lato del letto, c'è lui:
...e no, sembra un dizionario, ma è un dissuasore occulto.
Alice guerrigliatrice
Ed è solo per bontà che stasera non battaglierò per avere il monopolio dell'intero gregge di cuscini e della totalità delle coperte... che io, magnanima sono!
Il problema è sempre lo stesso.
Il Grinta non si arrende all'equa distribuzione dei cuscini da me prestabilita: 3 a me e uno a lui.
(Che il problema è che i nostri cuscini sono mollicci e fuffosi, e sembrano tanto gonfi e soffici ma in realtà sono cuscini testa-repellente: come ci appogi la cuzzetta il loro contenuto emigra terrorizzato ai due poli e tu affondi nel vuoto)
Dunque in genere, prima di spegnere la luce, nel talamo nuziale si scatena una guerra senza esclusione di colpi che di sensuale o erotico ha ben poco, di sessuale ha bellecheniente e che prevede morsi, bave, e prese di wrestling.
Ieri però, durante l'ennesima faida, il Grinta escogita una mossa segreta: agguanta il suo zaino al piedi del letto e, con un grido da maori e lo sguardo spiritato grida:
"Potere del manuale di economia rilegatoooooo"...
Ebbene, di fronte a tale minaccioso spiegamento di forze (un tomone da 600 pagine con coperina rigida) ieri sera ho dovuto arrendermi, e arroccarmi con i miei miseri 2 cuscini.
Ora, questo è solo per chiarire che non vi è alcun lodevole intento intellettuale se stasera, al mio lato del letto, c'è lui:
...e no, sembra un dizionario, ma è un dissuasore occulto.
Alice guerrigliatrice
Ed è solo per bontà che stasera non battaglierò per avere il monopolio dell'intero gregge di cuscini e della totalità delle coperte... che io, magnanima sono!
Wednesday, November 12, 2008
indovina chi...
"Allora, cosa mi racconti?"
"Uff... tutto uguale, casa, lavoro, fa freddo, un po' di acciacchi... una barba ma tutto bene... poi tra un pochetto arriva il Natale... niente di nuovo, insomma. E tu invece?"
"Eh, io anche, tutto uguale.
Vado sempre a tango, ora faccio uno spettacolo e ci hanno proposto un paio di serate... poi magari ti mando le foto eh? Ho fatto un viaggetto di tre giorni, per staccare dal lavoro... ah, e adesso ho deciso che quest anno ricomincio lo sci alpinismo. Vado con lo stesso gruppo con cui andavo a scalare le pareti di roccia quest'estate! Siamo un bel gruppone eh... e vedessi come vado bene su in parete!"
"Ma ma... ma come lo sci alpinismo?! Ma scusa, qualcosa di più tranquillino? Niente di meglio che andare a fare le quaglie volanti in cima ai cucuzzoli? Che poi scusa, io quaggiù mi preoccupo..."
"Ma dai! Che mica succede niente!"
...
Questo dialogo, tenutosi poco tempo fa, ha visto come protagonisti la sottoscritta e il pater.
Non sto manco a spiegarvi chi dica cosa.
... marò quanto mi sento vecia, gente!
Alice oziosatrice
"Uff... tutto uguale, casa, lavoro, fa freddo, un po' di acciacchi... una barba ma tutto bene... poi tra un pochetto arriva il Natale... niente di nuovo, insomma. E tu invece?"
"Eh, io anche, tutto uguale.
Vado sempre a tango, ora faccio uno spettacolo e ci hanno proposto un paio di serate... poi magari ti mando le foto eh? Ho fatto un viaggetto di tre giorni, per staccare dal lavoro... ah, e adesso ho deciso che quest anno ricomincio lo sci alpinismo. Vado con lo stesso gruppo con cui andavo a scalare le pareti di roccia quest'estate! Siamo un bel gruppone eh... e vedessi come vado bene su in parete!"
"Ma ma... ma come lo sci alpinismo?! Ma scusa, qualcosa di più tranquillino? Niente di meglio che andare a fare le quaglie volanti in cima ai cucuzzoli? Che poi scusa, io quaggiù mi preoccupo..."
"Ma dai! Che mica succede niente!"
...
Questo dialogo, tenutosi poco tempo fa, ha visto come protagonisti la sottoscritta e il pater.
Non sto manco a spiegarvi chi dica cosa.
... marò quanto mi sento vecia, gente!
Alice oziosatrice
Tuesday, November 11, 2008
la gioconda rotonda che abbonda e se sfonda
Stamattina, mentre cercavo la voglia di lavorare fuori dai finestrini della metropolitana, mi si è seduto davanti un tizio con un pennarello nero e dei fogli bianchi.
Tra quando mi sono resa conto che mi fissava con gli occhi sgranati a quando ho pensato "cazzo avrà da fissare? Non è che ho una caccola nasale che pendola?" il tizio ha sorriso educatamente e mi ha dato questo:
non è proprio una copia dal vero, eh, perchè mi ha fatto più gnocca di come sono realmente ed ha sostituito il mio sguardo vacuo mattutino con una aria da piccola filosofa metropolitana...
Comunque, la voglia di lavorare non l'ho trovata, ma almeno, grazie a ORIN, sono entrata nel regno della supplì con un bel sorriso.
Alice posatrice
P.s. Il titolo non è farina del mio sacco: è opera del Grinta, che è un mero-meschino-tapino invidioso perchè a lui nessuno glielo fa un ritratto, che pare Rasputin il malvagio, pare, e quando gli ho chiesto cosa facesse rima con Gioconda mi ha squadrato con occhi da bilancina elettronica ed ha smitragliato quanto trovate lassù in cima.
Alice picchiatrice (di produttori di titoli)
Tra quando mi sono resa conto che mi fissava con gli occhi sgranati a quando ho pensato "cazzo avrà da fissare? Non è che ho una caccola nasale che pendola?" il tizio ha sorriso educatamente e mi ha dato questo:
non è proprio una copia dal vero, eh, perchè mi ha fatto più gnocca di come sono realmente ed ha sostituito il mio sguardo vacuo mattutino con una aria da piccola filosofa metropolitana...
Comunque, la voglia di lavorare non l'ho trovata, ma almeno, grazie a ORIN, sono entrata nel regno della supplì con un bel sorriso.
Alice posatrice
P.s. Il titolo non è farina del mio sacco: è opera del Grinta, che è un mero-meschino-tapino invidioso perchè a lui nessuno glielo fa un ritratto, che pare Rasputin il malvagio, pare, e quando gli ho chiesto cosa facesse rima con Gioconda mi ha squadrato con occhi da bilancina elettronica ed ha smitragliato quanto trovate lassù in cima.
Alice picchiatrice (di produttori di titoli)
Monday, November 10, 2008
Drinn Drinn Drinn...
LA TELEFONATA FILOSOFICA:
Riguardo all'inguaribile (insopportabile) ottimismo e all'incrollabile (inspiegabile) autostima che governa e regola i bioritmi del popolo americano, Pippi, al telefono, ha sviluppato un affascinante teoria, per la quale ora la venero ancora di più (la Pippi, dico):
"E' che vedi, Alice, il problema risiede tutto nella loro grammatica"
"?"
"Sì, insomma, noi abbiamo il congiuntivo e il condizionale, noi viviamo e parliamo sempre di possibilità, tenendo a mente che le cose possono essere di verse da come vorremo.
Noi possiamo dire frasi del tipo:
Se studiassi potrei diventare un medico.
Senti come dentro c'è tutto un mare di incertezze?
Senti come, mentre la diciamo, annoveriamo anche l'eventualità che anzichè fare il medico magari andiamo a fare i raccoglitori di patate o le baby sitter?
Noi, Alice, abbiamo una favolosa grammatica possibilista!
Loro invece, cosa vuoi poveretti, non hanno il condizionale, nè un vero e proprio congiuntivo, e sono costretti a dire cose del tipo:
If I study I will become a doctor.
Che però vuol dire "Se studio diventerò un dottore".
Bon.
Certezza assoluta.
Zero dubbi.
Certo, potrebbero usare qualche verbo modale, come may, could... o aggiungerci un bell'I hope, I wish... ma in genere mica si prendono la briga!
Hanno una grammatica che non lascia spazio all'insicurezza e quindi crescono tutti sicuri di sè"
"Pippi te l'ho detto, vero, che ti adoro? Soprattutto quando mi diventi una romantica linguista!"
Alice veneratrice
P.s. ... sì, lo so, pure Vygotskij e Bruner dicevano qualcosina di simile... ma vuoi mettere lo studio della teoria con l'osservazione empirica del fenomeno fatta dalla Pippi?!
Riguardo all'inguaribile (insopportabile) ottimismo e all'incrollabile (inspiegabile) autostima che governa e regola i bioritmi del popolo americano, Pippi, al telefono, ha sviluppato un affascinante teoria, per la quale ora la venero ancora di più (la Pippi, dico):
"E' che vedi, Alice, il problema risiede tutto nella loro grammatica"
"?"
"Sì, insomma, noi abbiamo il congiuntivo e il condizionale, noi viviamo e parliamo sempre di possibilità, tenendo a mente che le cose possono essere di verse da come vorremo.
Noi possiamo dire frasi del tipo:
Se studiassi potrei diventare un medico.
Senti come dentro c'è tutto un mare di incertezze?
Senti come, mentre la diciamo, annoveriamo anche l'eventualità che anzichè fare il medico magari andiamo a fare i raccoglitori di patate o le baby sitter?
Noi, Alice, abbiamo una favolosa grammatica possibilista!
Loro invece, cosa vuoi poveretti, non hanno il condizionale, nè un vero e proprio congiuntivo, e sono costretti a dire cose del tipo:
If I study I will become a doctor.
Che però vuol dire "Se studio diventerò un dottore".
Bon.
Certezza assoluta.
Zero dubbi.
Certo, potrebbero usare qualche verbo modale, come may, could... o aggiungerci un bell'I hope, I wish... ma in genere mica si prendono la briga!
Hanno una grammatica che non lascia spazio all'insicurezza e quindi crescono tutti sicuri di sè"
"Pippi te l'ho detto, vero, che ti adoro? Soprattutto quando mi diventi una romantica linguista!"
Alice veneratrice
P.s. ... sì, lo so, pure Vygotskij e Bruner dicevano qualcosina di simile... ma vuoi mettere lo studio della teoria con l'osservazione empirica del fenomeno fatta dalla Pippi?!
Drinn drinn...
LA TELEFONATA SPETEGULEZ
Mentre mi sfogo al telefono con la Pippi:
"Ma lo sai che ieri Sovraeccitata ha dormito per quasi un'ora?"
"Come che ha dormito?"
"eh si è addormentata con la testa ciondoloni"
"Ma dove? Si è nascosta nello scantinato del magazzino?"
"No no..."
"Si è sdraiata sui divanetti un po' imboscati della sezione per i bimbi?"
"No, era nel bel mezzo del terzo piano, seduta su uno sgabellino e appoggiata allo scaffale della cassa"
"..."
"E' che la sera era andata ad una festa, ha preso la metropolitana tardi, ci si è addormentata sopra e si è svegliata 4 ore dopo, alle 8 del mattino, al capolinea della direzione opposta"
"..."
"... e quindi cascava dal sonno"
"..."
"allora alle 5 ha chiesto di andare via prima"
"..."
"Guarda Pippi, io dico che la stoffa per lavorare all'ONU o in giro per ambasciate piene di burocrati... ce l'ha tutta"
Alice malignatrice
Mentre mi sfogo al telefono con la Pippi:
"Ma lo sai che ieri Sovraeccitata ha dormito per quasi un'ora?"
"Come che ha dormito?"
"eh si è addormentata con la testa ciondoloni"
"Ma dove? Si è nascosta nello scantinato del magazzino?"
"No no..."
"Si è sdraiata sui divanetti un po' imboscati della sezione per i bimbi?"
"No, era nel bel mezzo del terzo piano, seduta su uno sgabellino e appoggiata allo scaffale della cassa"
"..."
"E' che la sera era andata ad una festa, ha preso la metropolitana tardi, ci si è addormentata sopra e si è svegliata 4 ore dopo, alle 8 del mattino, al capolinea della direzione opposta"
"..."
"... e quindi cascava dal sonno"
"..."
"allora alle 5 ha chiesto di andare via prima"
"..."
"Guarda Pippi, io dico che la stoffa per lavorare all'ONU o in giro per ambasciate piene di burocrati... ce l'ha tutta"
Alice malignatrice
Saturday, November 8, 2008
niù entrii... perchè non c'è fine al peggio.
Itala, la mite e pacifica Itala, si è licenziata dalla supplì.
Al suo posto è arrivata Over-Excited, Sovraeccitata.
Sovraeccitata ha 19 anni, in realtà è inglese ma si è trasferita qui 3 anni fa assieme alla madre che lavora per il governo.
La mamma è di origini giamaicane, il padre è latino americano, ma lei non parla nè il giamaicano nè lo spagnolo. In compenso ama l'italiano ( I Looooove italian!)
Studia linguistica alla Columbia, ha scelto come lingue russo e italiano.
E' stata a studiare italiano per 3 mesi a Bologna.
che brutta cosa.
Sovraeccitata quando stava nel suo paesino vicino a Oxford andava a cavallo e faceva il fantino del salto agli ostacoli.
Mi si presenta dicendo (in inglese) che ha un livello di italiano Intermediate-Advanced.
Le dico (in inglese) di non preoccuparsi, e mi scuso per il mio livello interediate di Ammericano.
Mi dice (in inglese) che all'università sta leggendo il Decameron di Boccaccio e la Gerusalemme Liberata del Tasso.
Mi congratulo (in inglese) con lei.
Mi dice (in inglese) che è tanto contenta di venire a lavorare qui alla supplì nel dipartimento di italiano, che così può parlarlo e esercitarlo, e mi rivela che dopo l'avventura di Bologna ha avuto de problemi: sorride e spiega (in Italianzo) "Peurkè quando io ho stato in Bologna, mi hanno imparato un sacco di parole di quelle dialetto di Bologna!"
... il dialetto ha contaminato il suo italiano avanzato (avanzato nel senso che è un avanzo, uno scarto, un rigurgito linguistico non meglio identificabile ma che lei, serena e sorridende definisce "professional")
partiamo male.
Sovraeccitata odia i russi, perchè dice che sono maleducati, freddi e stronzi (Sooo mean!)
Sovraeccitata adora gli italiani perchè sono calorosi, divertenti e socievoli (Sooo cooool!)
Ha solo 19 anni ma ha già ben chiaro cosa vuol fare nella vita:
"Vedi Alice, io ho già deciso.
Studio le lingue, poi facio il concorso, lo passo e vado a lavorare per l'ONU. Poi a quel punto chiedo di essere trasferita in Italia e una volta lì chiedo la cittadinanza. A quel punto faccio la bella vita nel bel paese".
andiamo ancora peggio.
Per tutta la durata del suo primo giorno di lavoro ( TUTTO il primo giorno) Sovraeccitata resta parcheggiata sulla scrivania, concentrata nella ardua lettura-traduzione di alcuni libri in italiano. Per l'esattezza 2 libri.
Uno della Pimpa, di Altan
l'altro di Giulio il Coniglio, della Nicoletta Costa
Ora, fin qui io non ho nulla da ridire, la Pimpa mi piace assai (Giulio il coniglio lo metto un gradino più in basso, ma è questione di gusti grafici) e tanto di gente che non ha voglia di fare una mazza è piena la supplì, la cosa non mi dà nemmeno più fastidio, purchè non mi si rompa gli zibedei mentre faccio le mie cosine.
Peccato che Sovraeccitata non mi abbia dato tregua UN SECONDO uno:
"Cosa è ghiro?"
"Come si dice immondizia?"
"Cosa è solletico?"
"Ma tu lo conosci il dialetto bolognese?"
"Cosa è capricciosa?"
"Tutte queste paroline piccoline? (ma non la si trovò) cosa vogliono dire?"
"E tutte queste altre paroline piccoline? (poi loro se ne andarono) cosa vogliono dire?
"Parliamo un po'?"
"Cosa è imbronciata?"
"Come si dice scontrino?"
"Che libro mi consigli?"
"Che bello essere qui! Diventeremo grandi amiche! Come di dice amiche per la pelle?"
...
Come si dice "Stacca la spina un secondo, che sei appena arrivata è già mi stai frullando i marroni peggio che un minipimer?"
Alice disperatrice
Al suo posto è arrivata Over-Excited, Sovraeccitata.
Sovraeccitata ha 19 anni, in realtà è inglese ma si è trasferita qui 3 anni fa assieme alla madre che lavora per il governo.
La mamma è di origini giamaicane, il padre è latino americano, ma lei non parla nè il giamaicano nè lo spagnolo. In compenso ama l'italiano ( I Looooove italian!)
Studia linguistica alla Columbia, ha scelto come lingue russo e italiano.
E' stata a studiare italiano per 3 mesi a Bologna.
che brutta cosa.
Sovraeccitata quando stava nel suo paesino vicino a Oxford andava a cavallo e faceva il fantino del salto agli ostacoli.
Mi si presenta dicendo (in inglese) che ha un livello di italiano Intermediate-Advanced.
Le dico (in inglese) di non preoccuparsi, e mi scuso per il mio livello interediate di Ammericano.
Mi dice (in inglese) che all'università sta leggendo il Decameron di Boccaccio e la Gerusalemme Liberata del Tasso.
Mi congratulo (in inglese) con lei.
Mi dice (in inglese) che è tanto contenta di venire a lavorare qui alla supplì nel dipartimento di italiano, che così può parlarlo e esercitarlo, e mi rivela che dopo l'avventura di Bologna ha avuto de problemi: sorride e spiega (in Italianzo) "Peurkè quando io ho stato in Bologna, mi hanno imparato un sacco di parole di quelle dialetto di Bologna!"
... il dialetto ha contaminato il suo italiano avanzato (avanzato nel senso che è un avanzo, uno scarto, un rigurgito linguistico non meglio identificabile ma che lei, serena e sorridende definisce "professional")
partiamo male.
Sovraeccitata odia i russi, perchè dice che sono maleducati, freddi e stronzi (Sooo mean!)
Sovraeccitata adora gli italiani perchè sono calorosi, divertenti e socievoli (Sooo cooool!)
Ha solo 19 anni ma ha già ben chiaro cosa vuol fare nella vita:
"Vedi Alice, io ho già deciso.
Studio le lingue, poi facio il concorso, lo passo e vado a lavorare per l'ONU. Poi a quel punto chiedo di essere trasferita in Italia e una volta lì chiedo la cittadinanza. A quel punto faccio la bella vita nel bel paese".
andiamo ancora peggio.
Per tutta la durata del suo primo giorno di lavoro ( TUTTO il primo giorno) Sovraeccitata resta parcheggiata sulla scrivania, concentrata nella ardua lettura-traduzione di alcuni libri in italiano. Per l'esattezza 2 libri.
Uno della Pimpa, di Altan
l'altro di Giulio il Coniglio, della Nicoletta Costa
Ora, fin qui io non ho nulla da ridire, la Pimpa mi piace assai (Giulio il coniglio lo metto un gradino più in basso, ma è questione di gusti grafici) e tanto di gente che non ha voglia di fare una mazza è piena la supplì, la cosa non mi dà nemmeno più fastidio, purchè non mi si rompa gli zibedei mentre faccio le mie cosine.
Peccato che Sovraeccitata non mi abbia dato tregua UN SECONDO uno:
"Cosa è ghiro?"
"Come si dice immondizia?"
"Cosa è solletico?"
"Ma tu lo conosci il dialetto bolognese?"
"Cosa è capricciosa?"
"Tutte queste paroline piccoline? (ma non la si trovò) cosa vogliono dire?"
"E tutte queste altre paroline piccoline? (poi loro se ne andarono) cosa vogliono dire?
"Parliamo un po'?"
"Cosa è imbronciata?"
"Come si dice scontrino?"
"Che libro mi consigli?"
"Che bello essere qui! Diventeremo grandi amiche! Come di dice amiche per la pelle?"
...
Come si dice "Stacca la spina un secondo, che sei appena arrivata è già mi stai frullando i marroni peggio che un minipimer?"
Alice disperatrice
Run, Forrest, Ruuunn!!!
Domenica scorsa c'è stata la maratona.
La Super Maratona di Niu Iorc.
Ora, urge una premessa.
Io ho la commozione facile.
Facilerrima, direi.
Cioè, se mi mettete davanti tre nani stonati con una candelina in mano a cantare ui ar de uord ui ar de cildren, io straripo in lacrime e alluviòno (voce del verbo alluvionare: Io alluviono, tu alluvioni, egli alluviona...).
A tutte le recite scolastiche in cui sono incappata come spettatrice ho irrimediabilmente smoccolato su un ettaro di amazzonia compattato in fazzolettini scottex.
In genere mi vergogno come una cane ma non riesco proprio a contenermi.
Mi emoziono alle partite di basket dal vivo, mi si annebbiano gli occhi davanti ai pulcini della Vattelapesca Primavera Calcio che saltellano in campo, mi sale il groppone durante i concerti con tutte le fiammelle e, insomma, non ci giurerei, ma credo che potrei versare una lacrima pure ad una gara di Curling o ad una finale di bocce particolarmente sudata.
Questo per dire che per me, la maratona di NY è fonte infinita di lacrime.
Perchè la cosa incredibile non è la massa di gente che corre (di tutte le età, le razze, le dimensioni e i colori), ma il pubblico.
La cosa incredibile è che una intera città si riunisce ai bordi di una strada per fare il tifo (e che tifo!) a perfetti sconosciuti, a vattelapesca qualsiasi.
I corridori in genere si scrivono sulla pettorina il loro nome e magari pure i colori della loro nazione.
E mica a caso.
perchè la gente ai bordi delle strade legge e ti incita:
"Ruuuun Joana... run for us..."
"You are great, Pedro! You can do it!!"
"Almost done Franz... keep going!!"
"Go go goo... good job Karim, good job!"
"Alomst done! Go Ireland, Go! Run for all your countryy!"
E questi Joana, Pedro, Franz, Karim e Vattelapesca, che il resto dell'anno sono magari impiegati, pensionati, mamme o vicini di casa qualunque, per un giorno, si ritrovano a correre davanti ad un pubblico che li carica, che scuote striscioni, sbatacchia coperchi, inventa canzoni e grida mille volte il loro nome manco fossero campioni olimpionici!
(Da un po' di tempo poi, i corridori hanno attaccato alla pettorina un micro chip, così che è possibile sapere dove si trovano in tempo reale. E così ai lati delle strade è pieno di gente che, con l'Iphone in mano, controlla quanto manca al passaggio dell'amico, del papà o della nonna... vedi ai lati delle strade gruppetti che improvvisamente si animano e iniziano a shakerare cartelloni con foto, disegni, messaggi speciali...)
E mentre metà Niu Iorc grida, incitando l'altra metà Niu Iorc a correre...
io mi delizio a piangere davanti a tutta questa umanità!
e voi?
Famo una prova, vè...
P.s. Con questo gente, vi prometto che chiudo la "setitmana del filmatino"!
Alice filmatrice compulsiva
La Super Maratona di Niu Iorc.
Ora, urge una premessa.
Io ho la commozione facile.
Facilerrima, direi.
Cioè, se mi mettete davanti tre nani stonati con una candelina in mano a cantare ui ar de uord ui ar de cildren, io straripo in lacrime e alluviòno (voce del verbo alluvionare: Io alluviono, tu alluvioni, egli alluviona...).
A tutte le recite scolastiche in cui sono incappata come spettatrice ho irrimediabilmente smoccolato su un ettaro di amazzonia compattato in fazzolettini scottex.
In genere mi vergogno come una cane ma non riesco proprio a contenermi.
Mi emoziono alle partite di basket dal vivo, mi si annebbiano gli occhi davanti ai pulcini della Vattelapesca Primavera Calcio che saltellano in campo, mi sale il groppone durante i concerti con tutte le fiammelle e, insomma, non ci giurerei, ma credo che potrei versare una lacrima pure ad una gara di Curling o ad una finale di bocce particolarmente sudata.
Questo per dire che per me, la maratona di NY è fonte infinita di lacrime.
Perchè la cosa incredibile non è la massa di gente che corre (di tutte le età, le razze, le dimensioni e i colori), ma il pubblico.
La cosa incredibile è che una intera città si riunisce ai bordi di una strada per fare il tifo (e che tifo!) a perfetti sconosciuti, a vattelapesca qualsiasi.
I corridori in genere si scrivono sulla pettorina il loro nome e magari pure i colori della loro nazione.
E mica a caso.
perchè la gente ai bordi delle strade legge e ti incita:
"Ruuuun Joana... run for us..."
"You are great, Pedro! You can do it!!"
"Almost done Franz... keep going!!"
"Go go goo... good job Karim, good job!"
"Alomst done! Go Ireland, Go! Run for all your countryy!"
E questi Joana, Pedro, Franz, Karim e Vattelapesca, che il resto dell'anno sono magari impiegati, pensionati, mamme o vicini di casa qualunque, per un giorno, si ritrovano a correre davanti ad un pubblico che li carica, che scuote striscioni, sbatacchia coperchi, inventa canzoni e grida mille volte il loro nome manco fossero campioni olimpionici!
(Da un po' di tempo poi, i corridori hanno attaccato alla pettorina un micro chip, così che è possibile sapere dove si trovano in tempo reale. E così ai lati delle strade è pieno di gente che, con l'Iphone in mano, controlla quanto manca al passaggio dell'amico, del papà o della nonna... vedi ai lati delle strade gruppetti che improvvisamente si animano e iniziano a shakerare cartelloni con foto, disegni, messaggi speciali...)
E mentre metà Niu Iorc grida, incitando l'altra metà Niu Iorc a correre...
io mi delizio a piangere davanti a tutta questa umanità!
e voi?
Famo una prova, vè...
P.s. Con questo gente, vi prometto che chiudo la "setitmana del filmatino"!
Alice filmatrice compulsiva
Thursday, November 6, 2008
Homo halloweenenses II
La ultima puntata di "USA Halloween, fatevi una domanda e ditemi un perchè" si conclude illustrando l'Homo Halloweenenses immerso nella sua quotidianità, alle prese con la vita di tutti i giorni, impegnato nelle complesse relazioni sociali del gruppo.
Visto che le risorse tecnologiche fanno tecnologicamente pettare, vi dovrete accontentare di un video di pessima qualità, con un audio orrendo e con un fastidioso montaggio dall'effetto Lucignolo (ovvero: corro dopo aver tirato di coca con una videocamera in mano).
Ma quel che conta è il penziero.
(E pure l'intento scientiffico, vè)
Buona visione a tutti
Alice documentatrice
Visto che le risorse tecnologiche fanno tecnologicamente pettare, vi dovrete accontentare di un video di pessima qualità, con un audio orrendo e con un fastidioso montaggio dall'effetto Lucignolo (ovvero: corro dopo aver tirato di coca con una videocamera in mano).
Ma quel che conta è il penziero.
(E pure l'intento scientiffico, vè)
Buona visione a tutti
Alice documentatrice
Wednesday, November 5, 2008
io c'ero! (e dormivo. Almeno all'inizio, ecco)
Giorni fa:
"Andiamo a vedere le elezioni con qualcuno? Da qualche parte?"
"Certo, amor mio, ci penzo io"
(... e già allora sentivo un brivido freddo lungo la schiena...)
...
E' la grande sera.
Il Grinta raggruppa un manipolo di super-economisti e organizza una cena a casa di un altro super-economista, uno che ci ha un appartemento grande e bello assai, nel centro della città, con tanto di divano a 8 posti, proiettore gigante e dolby surround; appuntamento alle 9 di sera.
Arrivati a casa del super-economista la sottoscritta e il Grinta spadellano a casa del loro gentile ospite il minimo indispensabile per produrre un piatto di pasta e dell'insalata mentre la compagnia di super-economisti armeggia preoccupata con il computer.
Pare che ci sia un problema.
Pare che la connessione non funzioni.
Quindi niente dati in tempo reale.
Pare inoltre che in casa non ci sia una televisione, nè una radio, nè un walkie talkie.
Manco un chicalino da camionista.
Manco una bandierina segnaletica.
L'allegra compagnia di super-economisti mangia le farfalle al pesto, che oramai è pronta e la fame è tanta, e nel frattempo tiene d'occhio gli staterelli in blu e quelli in rosso grazie all'iPhone del gentile ospite.
Poi, alle 10 e 40, anche l'iphone, vittima di una makumba di Mc Cain, muore.
Zero comunicazioni con il mondo esterno.
L'allegra compagnia di super-economisti si trova a vivere uno dei momenti più importanti della storia americana rinchiusa dentro una casa isolata dal mondo. In Kenia sanno i risultati in tempo reale e noi, nel cuore palpitante della grande mela innamorata di Obama, smanettiamo con il nano-schermo di un telefonino.
In compagnia di una pasta al pesto.
Che noi, se non viviamo giornate al 40% surreale e 60% da pirla non siam contenti.
Io inizio a smaniare un pochetto.
Dopo le 11 si sente un boato, una di quelle propagazioni sonore da "Campioni del Mondo", e i telefoni dei super-economisti iniziano a squillare: Abbiamo il verdetto!!
I buoni hanno vinto!
Euforia generale...
Tra le tante chiamate spicca quella di un altro super-economista, sovraeccitato e in preda alla frenesia collettiva: "Sono a Union Square, sto facendo la Storia! Venite anche voi!"
Ed a Union Square, per tutta la notte, lo spettacolo è il seguente:
"Guardala bene" dice un veterano di della grande mela "perchè New York così la si vede poche volte nella vita"
Ora, mi sarò persa il discorso di Mc Cain per colpa della casa-bunker... ma porcalavaccatibetana, il bagno di folla della notte è stato
Bel-lis-si-mo!
E questo lo rubo a valeriascrive, che è un bellerrimo modo per festeggiare...
Alice felice
Pensavo... ve la immaginate una cosa così se vince la sinistra in Italia?!
No, I can't.
"Andiamo a vedere le elezioni con qualcuno? Da qualche parte?"
"Certo, amor mio, ci penzo io"
(... e già allora sentivo un brivido freddo lungo la schiena...)
...
E' la grande sera.
Il Grinta raggruppa un manipolo di super-economisti e organizza una cena a casa di un altro super-economista, uno che ci ha un appartemento grande e bello assai, nel centro della città, con tanto di divano a 8 posti, proiettore gigante e dolby surround; appuntamento alle 9 di sera.
Arrivati a casa del super-economista la sottoscritta e il Grinta spadellano a casa del loro gentile ospite il minimo indispensabile per produrre un piatto di pasta e dell'insalata mentre la compagnia di super-economisti armeggia preoccupata con il computer.
Pare che ci sia un problema.
Pare che la connessione non funzioni.
Quindi niente dati in tempo reale.
Pare inoltre che in casa non ci sia una televisione, nè una radio, nè un walkie talkie.
Manco un chicalino da camionista.
Manco una bandierina segnaletica.
L'allegra compagnia di super-economisti mangia le farfalle al pesto, che oramai è pronta e la fame è tanta, e nel frattempo tiene d'occhio gli staterelli in blu e quelli in rosso grazie all'iPhone del gentile ospite.
Poi, alle 10 e 40, anche l'iphone, vittima di una makumba di Mc Cain, muore.
Zero comunicazioni con il mondo esterno.
L'allegra compagnia di super-economisti si trova a vivere uno dei momenti più importanti della storia americana rinchiusa dentro una casa isolata dal mondo. In Kenia sanno i risultati in tempo reale e noi, nel cuore palpitante della grande mela innamorata di Obama, smanettiamo con il nano-schermo di un telefonino.
In compagnia di una pasta al pesto.
Che noi, se non viviamo giornate al 40% surreale e 60% da pirla non siam contenti.
Io inizio a smaniare un pochetto.
Dopo le 11 si sente un boato, una di quelle propagazioni sonore da "Campioni del Mondo", e i telefoni dei super-economisti iniziano a squillare: Abbiamo il verdetto!!
I buoni hanno vinto!
Euforia generale...
Tra le tante chiamate spicca quella di un altro super-economista, sovraeccitato e in preda alla frenesia collettiva: "Sono a Union Square, sto facendo la Storia! Venite anche voi!"
Ed a Union Square, per tutta la notte, lo spettacolo è il seguente:
"Guardala bene" dice un veterano di della grande mela "perchè New York così la si vede poche volte nella vita"
Ora, mi sarò persa il discorso di Mc Cain per colpa della casa-bunker... ma porcalavaccatibetana, il bagno di folla della notte è stato
Bel-lis-si-mo!
E questo lo rubo a valeriascrive, che è un bellerrimo modo per festeggiare...
Alice felice
Pensavo... ve la immaginate una cosa così se vince la sinistra in Italia?!
No, I can't.
Tuesday, November 4, 2008
Homo halloweenenses
Continua il docmentario dal titolo " USA Halloween, fatevi una domanda e ditemi un perchè" (caro il mio Marzullo, hai tutto da imparare da me!).
Dopo aver ammirato come l'homo halloweenenses costruisce il suo nido d'amore, andremo oggi a illustrarvi le peculiari modalità con cui cura e alleva i suoi cuccioli.
Ecco a voi alcuni esempi di Puer halloweenenses:
Ora, so che non è deontologicamente corretto, visto che sto vestendo i seriosi panni dell'antropologa-di-'sta-cippa... epperò io vorrei tanto tanto sapere qual è il vostro favorito!
Per quanto mi riguarda, se la giocano il nano-peperoncino e la cantante rock con le scarpe della mamma...
Alice documentatrice
Dopo aver ammirato come l'homo halloweenenses costruisce il suo nido d'amore, andremo oggi a illustrarvi le peculiari modalità con cui cura e alleva i suoi cuccioli.
Ecco a voi alcuni esempi di Puer halloweenenses:
Ora, so che non è deontologicamente corretto, visto che sto vestendo i seriosi panni dell'antropologa-di-'sta-cippa... epperò io vorrei tanto tanto sapere qual è il vostro favorito!
Per quanto mi riguarda, se la giocano il nano-peperoncino e la cantante rock con le scarpe della mamma...
Alice documentatrice
ultimo tango
Oggi è il grande giorno!
Finalmente si scoprirà chi sarà a vincere la gara di ballo politico...
Obama, sei il mio super eroe!
... anche se io non son capace di tanto, eh:
Alice votatrice (se potesse!)
Finalmente si scoprirà chi sarà a vincere la gara di ballo politico...
Obama, sei il mio super eroe!
... anche se io non son capace di tanto, eh:
Alice votatrice (se potesse!)
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